Il ministro auspica più controlli alle frontiere europee interne e dice: "Dobbiamo rinunciare a un pezzo della nostra privacy nel nome della sicurezza"
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"Se la Siria fosse bombardata senza un percorso di stabilizzazione potrebbe diventare una nuova Libia". L'allarme viene lanciato dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, che avverte: "Noi non abbiamo per oggi certezza che non si vada verso una Libia bis". E aggiunge: "Per rendere più blindate le frontiere esterne occorrono revisioni del codice di Schengen. Per la sicurezza dobbiamo rinunciare a un pezzo della nostra privacy".
"Non esiste nessuna confederazione di stati che abbia cancellato i confini interni e non presidiato quelli esterni - spiega ancora il ministro a Sky Tg24 -. Ci sarà un immagazzinamento dati che comprimerà un po' la nostra privacy su alcuni aspetti ma che risulta indispensabile in questo momento".
"Il Papa ha ragione: guerra mondiale a pezzetti" - "Credo sia vero che si stia combattendo la terza guerra mondiale a pezzettini - riprende -, ha ragione il Papa. Se la guerra è mondiale bisogna ripensare le alleanze".
"In Italia si può stare tranquilli" - Alfano però rassicura dicendo che "nel nostro Paese si può stare tranquilli, il sistema di intelligence funziona: poi nessun Paese è a rischio zero". "La mia sedia è poca cosa rispecchio al rischio che si corre se vi fosse un attentato", dice poi alla domanda se, in caso di fallimento del Giubileo, sia a rischio la sua poltrona da titolare del Viminale. E sul tema della sicurezza in relazione all'Anno Santo dice: "Ci sono professionisti dell'ansia, sono gli stessi che parlavano per Expo. L'obiettivo è non farci stare bene così come fanno anche alcuni mezzi di informazione. Io non sono per drammatizzare ma nemmeno per sottovalutare. Occorre realismo".
"Non emersi legami diretti con la criminalità" - "Un legame diretto e netto tra terrorismo e criminalità organizzata non è ancora emerso in termini netti - continua -. Abbiamo alcuni elementi e dobbiamo andare su quelli".