Per l'Ici la Chiesa in Italia "non chiede trattamenti particolari", ha detto il presidente della Cei. "Bisogna salvare l'Italia, poi viene l'appartenenza politica"
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"Evadere le tasse è peccato. Per un soggetto religioso è addirittura motivo di scandalo". Lo ha detto il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, aprendo i lavori del Consiglio Permanente della Conferenza. Bisogna "metter mano - ha detto Bagnasco - al comparto delle entrate attraverso un'azione di contrasto seria ed efficace". "La Chiesa - ha concluso - non può e non deve coprire auto-esenzioni improprie".
Nella prolusione al Consiglio permanente della Cei il porporato ha ribadito che anche a proposito dell'Ici la Chiesa in Italia "non chiede trattamenti particolari" ma che le si applichino le norme che regolano il no-profit.
"La politica serva il bene comune"
La politica è "debole e sottomessa" di fronte a "coaguli sovranazionali potenti e senza scrupoli" e "sembra che i grandi della terra non riescano a imbrigliare il fenomeno speculativo". Ma la politica deve regolare la finanza, "moderno moloch" perché serva il "bene comune, non la speculazione".
Riforme, "i partiti facciano la loro parte"
Il governo Monti è un "esecutivo di buona volontà" ma non può esserci "sospensione della responsabilità politica". "E' irrinunciabile che i partiti si impegnino a fare in concomitanza la propria parte" su "riforme rinviate da troppo tempo" tanto da portarci a "situazione di emergenza".
"Salvare l'Italia, l'appartenenza politica viene dopo"
Di fronte ai gravi sacrifici che il Paese dovrà fare è bene che ci si concentri in questo momento sull'obiettivo non scontato di salvare l'Italia, ci saranno poi altre occasioni per esprimere il proprio punto di vista politico, ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco. "Poiché siamo in una condizione di necessità, che obbliga a stare sul punto senza svolazzi e facili illusioni - ha detto Bagnasco - vorremmo chiedere ai nostri connazionali lo sforzo di scorgere tutto il positivo che potenzialmente può annidarsi anche all'interno di una situazione ingrata".
"Il che non significa - ha aggiunto - rinunciare al proprio personale punto di vista sulla politica e su quanto in quell'ambito si muoveva ieri e si muove oggi. Ciascuno a suo tempo si esprimerà in coscienza. Ma oggi c'è da salvare l'Italia e c'è da far sì, cosa non scontata, che i sacrifici che si vanno compiendo non abbiano a rivelarsi inutili".