Secondo diversi membri della commissione si sarebbe dovuto ripresentare. Ma alla fine venne "promosso" e nominato professore ordinario a soli 29 anni. Lui si difende: "Figlio di papà? Sono un ragazzo fortunato ma ho fatto di tutto per essere all'altezza"
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"Se a 28 anni non sei ancora laureato, sei uno sfigato". Una sortita, quella del viceministro Michel Martone, che dopo aver fatto infuriare molti ha fatto finire il suo cursus honorum sotto la lente d'ingrandimento. Facendo scoprire che il suo esame per diventare professore ordinario, il 7 luglio 2003, non aveva convinto i commissari. Eppure Martone venne "promosso".
Figlio dell'ex avvocato generale della Cassazione, Antonio Martone, il viceministro Michel ha bruciato le tappe della carriera accademica: dottorando a 23 anni, ricercatore di ruolo a 26, professore associato a 27, professore ordinario (di diritto del lavoro) a 29 alla facoltà di Giurisprudenza di Teramo. E poi collaboratore dell'ex ministro Brunetta a 35 e sottosegretario a 38. Proprio su quel concorso per diventare ordinario, però, si sono concentrate le ricerche dei malpensanti. Che a quanto pare qualche frutto (immediatamente rimbalzato su blog e social network) l'ha dato.
Secondo la relazione finale della commissione giudicatrice, infatti, Michel Martone non aveva convinto proprio tutti. E anche tralasciando la strana coincidenza che aveva visto 6 candidati su 8 ritirarsi prima di arrivare all'esame, le perplessità della commissione sono rimaste a verbale. Secondo il professor Franco Liso, "il candidato merita di vedere riconosciute le sue indubbie qualità in un'occasione in cui la dichiarazione della sua piena maturità costituisce frutto più di una certificazione che di un'aspettativa". Tradotto: il ragazzo ha la stoffa, ma non è ancora abbastanza maturo.
Stesso registro per la valutazione della professoressa Silvana Sciarra: "Martone dimostra di trattare con spigliatezza gli argomenti prescelti, ma di dover ulteriormente affinare il ricorso al metodo storico e interdisciplinare. E' auspicabile che la già acquisita maturità scientifica si consolidi in futuro". E il professor Pedrazzoli rincara sottolineando la "giovinezza scientifica del candidato".
Nonostante le perplessità, però, alla fine la commissione ritiene Martone idoneo e lo "promuove" con quattro punti, facendolo arrivare secondo (su due) al concorso, e aprendogli le porte alla cattedra.
Nonostante i commenti delle malelingue, però, Michel Martone non recede: "Figlio di papà? - si è difeso ieri sera a Otto e mezzo - Sono un ragazzo fortunato, ma ho fatto di tutto per essere all'altezza della mia fortuna".