Schifani: stop ai benefit agli ex presidenti di Palazzo Madama. Fini: e adesso meno parlamentari
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L'Ufficio di Presidenza del Senato ha adottato la decisione, presa anche dalla Camera, di decurtare del 13% le indennità dei parlamentari ma, a differenza di Montecitorio, destinerà il risparmio alla riduzione del bilancio. Si tratta di circa sei milioni di euro, come ha annunciato il questore della Lega, Paolo Franco, che ha proposto la correzione.
"E' utile essere chiari: questo è un mancato aumento, non si tratta di una riduzione delle indennità ma di un modo per evitare che ci fossero aumenti", ha spiegato ancora Franco, secondo il quale "è importante che sia stata accolta la nostra richiesta in base alla quale questo risparmio venga capitalizzato dalla collettività". La decisione è stata presa dall'Ufficio di Presidenza del Senato.
Fini: adesso è l'ora di ridurre il numero dei parlamentari
E sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, secondo il quale la riduzione del "costo complessivo del sistema politico" passa anche attraverso quella del numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Questo dovrebbe dunque essere, a suo parere, un ulteriore passo nell'ambito del piano di abbattimento dei costi della politica.
"Tutto è partito dalla Lega"
Il senatore questore Franco rivendica poi che "la proposta (quella del mancato aumento al Senato) è partita dalla Lega ed è stata condivisa da tutti. Qui non ci saranno fondi 'neri' come alla Camera ma i soldi risparmiati verranno restituiti allo Stato e quindi ai cittadini. Si tratta del 13% dell'indennità e cioè dell'aumento derivante dall'introduzione del sistema contributivo. La nostra valutazione è positiva. Il Senato ha fatto qualcosa di serio per i cittadini. Il taglio è immediato e la cifra risparmiata è importante". A febbraio, ha confermato Franco, ci sarà una nuova riunione per decidere sullo stop ai benefit a vita per gli ex presidenti del Senato e introdurre benefit a tempo determinato.
Schifani: sì al taglio dei benefit agli ex presidenti del Senato
E la conferma al riguardo arriva anche dal numero uno di Palazzo Madama, Renato Schifani, che ha assicurato: presto saranno tagliati una serie di benefit di cui attualmente godono gli ex presidenti del Senato. Schifani non ha quantificato i risparmi che deriveranno da questa iniziativa, ma le modalità dei tagli saranno decise entro febbraio dall'ufficio di presidenza. I benefit di cui gli ex presidenti godono a vita vanno considerati "temporanei", ha detto Schifani, e quindi revocabili. Sono quattro gli ex presidenti del Senato che godono di questi privilegi: Marcello Pera, Nicola Mancino, Carlo Scognamiglio e Franco Marini. Tutti hanno un ufficio con uno staff di segreteria pagato dal Senato. Hanno anche diritto all'auto con l'autista per i loro spostamenti. Non ci sono invece particolari benefit di natura economica. Gli ex presidenti di Palazzo Madama hanno diritto al "normale" trattamento pensionistico con le regole applicate a tutti i senatori.
Fini: d'accordo con Schifani, stop benefit anche alla Camera
Il presidente della Camera Gianfranco Fini, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse d'accordo con lo stop annunciato da Schifani ai benefit per gli ex presidenti di Palazzo Madama, ha detto: "Sono d'accordo, non so bene come sia organizzato il Senato a riguardo, ma parlerò con Schifani e come abbiamo fatto per le precedenti questioni i due rami del Parlamento uniformeranno le loro decisioni".