Il governatore lombardo interviene sul presunto giro di mazzette. "Il caso La Russa? Gli avvisi di garanzia non sono condanne"
Roberto Formigoni © LaPresse
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, parla a Tgcom24 dopo l'ultimo avviso di garanzia all'assessore Romano La Russa: "Un avviso di garanzia non è una condanna". E sulle richieste di dimissioni della giunta commenta: "Non c'è nessun dubbio sul mio operato e non capisco le opposizioni che chiedono cose che non stanno né in cielo né in terra". "In Lombardia nessuno dei miei atti è contestato".
"Dobbiamo tenere la barra sul diritto perché non è la magistratura inquirente, ma quella giudicante che si deve pronunciare. Attualmente sono 11 i consiglieri regionali indagati", chiarisce Formigoni.
"Nessun dubbio sul mio operato"
Sulle richieste di dimissioni della giunta "non c'è nessun dubbio sul mio operato. Le opposizioni vogliono dimettersi? Si dimettano. Le opposizioni non sono d'accordo nemmeno tra loro. Oggi il Pd chiede le mie dimissioni, ma è lo stesso Pd che poi dice di tenere duro ad Errani ed Emiliano. I cittadini hanno votato Formigoni con una larghissima maggioranza".
"Corruzione nemico da sconfiggere"
Sulla bufera corruzione Formigoni spiega: "Distinguiamo caso da caso. Nel resto d'Italia ci sono i numeri uno, presidenti e sindaci indagati. In Lombardia invece nessuno dei miei atti è contestato e devo quindi continuare a tenere fede al patto con i cittadini che ci hanno votato. Apriamo un esame serio sulla corruzione che non riguarda solo la Lombardia e la politica, ma allargato anche alle forze dell'ordine e dell'imprenditoria. Non strumentalizziamo perché la corruzione è un nemico da sconfiggere".
Caso Boni, "aspettiamo spiegazioni"
Sul caso del presidente del consiglio lombardo Davide Boni conclude: "Boni farà un intervento in cui spiegherà la sua estraneità ai fatti contestati. Noi attendiamo le dichiarazioni di Boni con la speranza che siano convincenti. Nessuno può fare giustizia prima della magistratura o al posto della magistratura".
Il governatore dà del "pirla" al capogruppo IdV
"Informati pirla". E' al vetriolo la risposta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al capogruppo Idv in Consiglio regionale, Stefano Zamponi, che lo aveva accusato di non aver mai lavorato in vita sua e di aver fatto solo politica. Il governatore, richiamato dal vicepresidente dell'aula, Carlo Saffioti, che in quel momento conduceva i lavori, ha poi corretto in parte il tiro: "Correggo il termine, lei è un bugiardo", ha detto sempre riferendosi a Zamponi.