la coperta è corta

Misiani (Pd): "Rinunciare al rimborso elettorale?Impossibile, i partiti rischierebbero di chiudere"

Il tesoriere democratico boccia l'operazione trasparenza di Alfano,Bersani e Casini: "Abbiamo un disavanzo da 43 milioni di euro, serve il finanziamento"

14 Apr 2012 - 11:46
 © LaPresse

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Inutile nascondersi:senza rimborsi elettorali i partiti non vanno da nessuna parte. Come un fulmine a ciel sereno, proprio mentre gli sherpa si 'affannano' per portare a casa una riforma sulla trasparenza dei finanziamenti pubblici, arriva il niet secco di Antonio Misiani, il tesoriere del Pd, che ai soldi proprio non vuole rinunciare. Anzi non può, almeno così dice: "Impossibile - spiega al Fatto Quotidiano -  i partiti chiuderebbero" .

Insomma, giù le mani dall'ultima tranche di rimborsi elettorali: "Sarà una verità impopolare ma qualcuno deve dirla. Abbiamo un disavanzo di 43 milioni di euro'', racconta  meglio il tesoriere democratico. "L'80,90% dei nostri introiti sono soldi pubblici e il problema non vale solo per noi. Il Pdl i soldi delle politiche del 2008 li ha tutti cartolarizzati, ovvero se li è fatti anticipare dalle banche. E' notizia risaputa. Tutti i partiti hanno bisogno di quella rata per sopravvivere''.

Sarà. Quindi viene da domandarsi: "Se è una notizia risaputa, che ci fanno gli ABC con il loro emendamento?". Tradotto: perché Alfano, Bersani e Casini stanno rischiando la loro faccia su una proposta che di fatto è impraticabile?

Di fatto, già i tecnici del Parlamento, quelli che mettono mano al bottino elettorale hanno pochi dubbi: la tranche di luglio, quella per intenderci da 180 milioni di euro, non sarà bloccata, a meno che nel disegno di legge non sia chiesto esplicitamente. Anche perché, i tempi sono stretti e la legge, ovviamente, è così ben articolata che per modificarla necessita di ore e ore di lavoro. E poi, appunto, si aggiunge il problema delle spese: "Un partito vive sempre - spiega ancora Misiani - mica solo in campagna elettorale. Quei soldi li utilizziamo per pagare l'attivita' politica, il personale. Il nostro bilancio è certificato e i rimborsi per le amministrative li trasferiamo sul territorio''. E poi, "le donazioni da privati sono poche''.

Allora, o ci si affida a 'generosità' spontanee, come la rinuncia di una parte dei soldi annunciata dalla Lega e da Italia dei Valori o niente: Alfano, Bersani e Casini rischiano di rimanere con un cerino in mano. 

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