L'ex tesoriere è stato sentito dalla giunta per le immunità del Senato. Avrebbe parlato di "persone di fiducia" dei capi corrente come Rosy Bindi, Fioroni, Franceschini, Gentiloni e Realacci con cui interagiva. La presidente del Pd annuncia querele
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Tornerà ad essere ascoltato mercoledì dalla giunta per le immunità del Senato, Luigi Lusi, accusato di appropriazione indebita e associazione per delinquere nella gestione dei soldi della Margherita. L'ex tesoriere, secondo i senatori presenti nella scorsa audizione, oltre ai nomi di Rutelli, Bianco e Matteo Renzi ha chiamato in causa anche Rosy Bindi, Beppe Fioroni, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni ed Ermete Realacci.
Secondo alcuni quotidiani, che riportano il racconto dei senatori presenti, Lusi ha detto che "a un certo punto nella Margherita si era deciso di spartire i soldi tra popolari e rutelliani, al 60 e 40%, e che in base a questo avrebbe finanziato attività politiche di diversi leader".
L'ex tesoriere non avrebbe interagito però direttamente con i leader delle correnti facenti capo a Rosy Bindi, Franceschini, Fioroni (popolari) e Gentiloni e Realacci (rutelliani), ma con persone di loro fiducia che gli portavano le fatture di diversi eventi. Il relatore del Pdl, Ferruccio Saro, ha detto inoltre che è "verosimile che alcune di quelle fatture fossero per prestazioni mai realizzate".
E Rosy Bindi querela
La presidente del Pd Rosy Bindi ha già annunciato battaglia. "Ho dato mandato di depositare una denuncia querela nei confronti del Giornale - ha detto - e di tutti gli organi di informazione che hanno pubblicato il falso sul mio conto".
"Le iniziative politiche da me organizzate - aggiunge - sono autofinanziate e non ho mai ricevuto da Lusi nemmeno un euro. Né sono mai stata a conoscenza di presunti accordi spartitori".