Angela Merkel: "Se i Paesi Ue non stanno bene, neanche il mio Paese sta bene"
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"Ho confermato ad Angela Merkel la determinazione del governo italiano, che conosce e credo apprezzi, a proseguire sulla strada del risanamento e in prospettiva della crescita". Dopo l'incontro con la cancelliera tedesca, Mario Monti assicura il suo impegno sul fronte conti e ribadisce le ottime relazioni con la Germania. E la Merkel sottolinea il suo impegno per l'Unione dicendo che "se i Paesi Ue non stanno bene, neanche la Germania sta bene".
Monti: "Rafforzare l'intesa Italia-Germania"
"Siamo qui per intensificare le nostre già ottime relazioni politiche ed economiche con la Germania", ha sottolineato infatti Monti. "Italia e Germania sono i Paesi più disposti a una condivisione di sovranità" in ambito europeo, ha detto poi Monti, "se questo vuol dire avere strumenti di politica economica più efficaci".
E ancora, sul tema Unione europea, ha auspicato "un'economia globale che torni a dare sicurezza ai cittadini europei" e aiuti a "superare stereotipi e pregiudizi latenti" nelle opinioni pubbliche che sono "il fattore dirompente" e il "maggiore ostacolo all'integrazione". Monti ha poi portato l'attenzione sull'attuale impegno della spending review. Una tappa importante, ha detto, perché servirà ad evitare l'aumento di 2 punti dell'Iva, altrimenti necessario dal primo ottobre.
Merkel: "Puntiamo a rafforzare la crescita"
Anche la cancelliera ha sottolineato che "con Mario Monti abbiamo parlato di come rafforzare la crescita in Europa. Collaboriamo molto bene con Monti e il suo governo, abbiamo bisogno di tale intensità di scambio ed è necessario rafforzarla giorno per giorno: siamo tutti operosi e diligenti". E, ha aggiunto, rispondendo a una domanda sulle elezioni del 2013, "non c'è neanche tempo per riflettere sul futuro".
Monti: "Il nostro obiettivo era evitare il rischio Grecia"
"Lo scopo essenziale del governo - ha detto ancora Monti - era di evitare che l'Italia si trovasse a impensierire ancora di più la cancelliera Merkel o meglio, fuor di metafora, che si trovasse in una situazione simile alla Grecia".
La Merkel promuove le riforme di Monti
La cancelliera ha poi detto di giudicare "ottime" le riforme messe in campo dal premier italiano spiegando che la Germania le condivide.
La cancelliera: "Anche in Italia arriveranno i successi"
"Quando sono diventata cancelliera federale in Germania c'erano cinque milioni di disoccupati", ha ricordato la Merkel. "Abbiamo fatto cose per cui ancora sono tristi in Germania, molta gente ancora non l'ha capito - ha spiegato -. Ma sono convinta che sia stata fatta la cosa giusta per i nostri figli e per i figli dei nostri figli. Si tratta di lasciare spazio alle future generazioni per nuove strade, infrastrutture, investimenti. Si tratta di giustizia e di equità". La Merkel è convinta che "la compettività e la capacità di vendere prodotti a qualcuno garantiscono posti di lavoro". E di una cosa è certa: "Quando ci sono i successi, e arriveranno anche in Italia, i punti di vista cambiano".
Monti: "Inaccettabile la disoccupazione giovanile al 36%"
Il premier è poi tornato ai problemi di casa nostra definendo "inaccettabile" il livello di giovani senza lavoro al 36%". E, sulla riforma del lavoro, Monti ha detto che è stata contestata anche perché in passato gli interventi presi lasciavano tutti "soddisfatti" perché "il conto veniva pagato dal bilancio pubblico".
Il premier: "Riforma lavoro nell'interesse dei nostri figli"
Ha poi aggiunto che quella legge è stata varata dal governo "nell'interesse pubblico e nell'interesse delle future generazioni" e lo scontento di entrambe le parti sociali deriva dal fatto che tale riforma non è stata fatta fabbricare esclusivamente dal metodo concertativo tra le due parti sociali.
"All'Italia non serviranno aiuti Ue"
Ricordando poi che l'Italia non ha bisogno di sostegni Ue perché "l'anno prossimo avremo un avanzo in termini strutturali del 2% sul Pil", il premier italiano ha spiegato che "nel Consiglio europeo di Bruxelles abbiamo parlato di nuove misure a breve termine. Sono soddisfatto. E lo sono tutti i 17 Paesi dell'Eurogruppo perché sono conclusioni raggiunte all'unanimità".
L'incontro bilaterale di Roma
Il vertice intergovernativo Italia-Germania, che si è svolto a Roma a Villa Madama, è stato l'occasione per ricapitolare gli accordi raggiunti la scorsa settimana a Bruxelles, con l'obiettivo di dare respiro alla crisi dei debiti sovrani nell'eurozona, a cominciare dallo scudo anti-spread.
Oltre a Monti e Merkel, per l'Italia c'erano i ministri allo Sviluppo economico, Corrado Passera, il viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Mario Ciaccia, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli.
La delegazione tedesca era composta dal vice cancelliere e ministro per l'Economia e la Tecnologia, Philipp Rossler, dal ministro delle Finanze, Wolfgang Shauble, da quello degli Esteri, Guido Westerwelle, dal ministro dei Trasporti, dell'Edilizia e dello Sviluppo urbano, Peter Ramsauer, e dal ministro del Lavoro e delle Questioni sociali, Ursula von der Leyen.
Dopo la conferenza stampa, una riunione plenaria e un pranzo di lavoro allargato anche a un gruppo di esponenti dei settori industriali e finanziario dei due Paesi. Prevista la presenza del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e del presidente di Bdi (l'omologa organizzazione tedesca, ndr) Hans-Peter Keitel.
In un'intervista al quotidiano tedesco Faz, il premier Monti ha affermato di essere fiducioso nei mercati "più di molti altri".
"Per esempio sia nella Spd che nella Cdu-Csu ci sono molti pareri critici nei confronti dei mercati finanziari", ha dichiarato. "Allo stesso tempo - ha poi aggiunto - penso che dietro ai mercati finanziari non si debba vedere né il diavolo, come a volte succede in Francia e Germania, né un angelo come nella prospettiva anglosassone". Il presidente del Consiglio ha aggiunto che fino a due anni fa i mercati "hanno sottovalutato i rischi della unione monetaria e con questo hanno abbassato la spinta per le riforme in tutta una serie di Paesi".