"Un anno fa stavamo molto peggio. Adesso vedo forze politiche capaci di responsabilità"
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"In pochi mesi sono stati messi significativi semi anti-crisi per una radicale modifica della traiettoria nel Paese". Questo il senso del messaggio di Mario Monti, che al Meeting di Cl a Rimini ha parlato del momento non facile che sta vivendo l'Italia. Il premier ha detto di giudicare "straordinario" quanto è accaduto in Italia. "Vedo quotidianamente - ha aggiunto - il miracolo di forze politiche che hanno avuto un soprassalto di responsabilità".
Contro la crisi
"Un anno fa stavamo molto peggio - ha spiegato ancora il presidente del Consiglio -. Eppure allora parlavano molto meno di crisi. Ne parliamo di più oggi. Ma oggi siamo meno in crisi rispetto a un anno fa perché abbiamo messo in campo delle misure per contrastare questa crisi, per uscirne". Quello di uscita dalla crisi dunque, ha aggiunto, è "un momento che per certi versi vedo avvicinarsi".
"Il nostro lavoro darà frutto"
"Spero che quando fra un po' di tempo si guarderà al lavoro che il governo, con il Parlamento e la società italiana, ha fatto, si possano vedere non solo il fatto che il nostro Paese non sia scivolato a sud-est, per avvicinarsi a un altro grandissimo Paese d'Europa oggi in difficoltà, ma anche perché si stanno mettendo semi per rendere la società italiana più normale, più guardabile in faccia e più ispiratrice di fiducia". Monti ha sottolineato così il valore del lavoro del suo governo, aggiungendo: "E' una sfida affascinante aiutare l'Italia. Lo dobbiamo fare tutti insieme per essere rispettati nel mondo. Dovremo fare qualche sacrificio, ma questo riaprirà il futuro per l'Italia".
Politica e... miracoli
Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato l'atteggiamento positivo e responsabile di alcuni partiti. "Questo non è un momento di grande popolarità per le forze politiche in Italia e altrove - ha spiegato -. Ma noi abbiamo il miracolo quotidiano di forze politiche, soprattutto tre: negli ultimi anni hanno dedicato grande attenzione, tempo e risorse a combattersi, e non era facile prevedere che quelle stesse forze avrebbero avuto un soprassalto di responsabilità".
"Non era prevedibile - ha ripreso - che sarebbe stato possibile, anche se non sempre è facilissimo, ricondurre quelle forze politiche a prendere responsabilmente decisioni come quelle che erano state rinviate per decenni. Crisi sarebbe stato lasciare andare avanti le cose senza modificarle. Ma così non è stato".
Crisi e giovani
"Ho parlato di generazione perduta, non so se pentirmi ma credo di non aver fatto altro che constatare con crudezza la realtà che è davanti agli occhi di tutti - ha detto -: lo sperpero di un'intera generazione, conseguenza della gravissima scarsa lungimiranza, e non parlo di nessun governo in particolare, di chi nel passato non ha onorato gli impegni con i giovani. Un'intera generazione sta pagando un conto salatissimo".
D'altra parte, ha aggiunto, "i disavanzi pubblici disinvolti del passato pesano oggi. La disoccupazione giovanile che abbiamo è figlia di quegli anni. Oggi l'Europa vuole cambiare questo".
"Non si chiamino più furbi gli evasori fiscali"
"Darò ai vertici Rai l'amichevole suggerimento di non fare usare più l'aggettivo 'furbi' nei servizi dei tg che descrivono la lotta contro l'evasione fiscale". Monti ha poi affrontato così il delicato argomento del preoccupante fenomeno, e ha detto: "Non si possono trasmettere neppure in modo subliminare dei disvalori che distruggono la società italiana. Un impegno straordinario e forse sgradevole contro l'evasione fiscale fa parte del recupero di fiducia dei cittadini verso lo Stato e dei cittadini fra loro".
"Le riforme faranno ripartire la crescita"
Riferendosi all'operato del governo, il presidente del Consiglio ha chiarito: "Mai abbiamo pensato che le risorse fatte con intensità in questi mesi, lavoro, pensioni, spending review, liberalizzazioni, facessero partire immediatamente la crescita. Per questo ci vuole più tempo, ma l'insieme di queste azioni osservato dai mercati ha dato luogo alla diminuzione dei tassi, consentendo al processo di crescita di ripartire".
"Giustizia, la discussione in atto è serena"
Sul tema giustizia il governo sta facendo cambiamenti, ha detto ancora Monti, precisando che "sono in corso molti cambiamenti. Il ministro Severino, nell'ambito del governo e in strettissima collaborazione col Parlamento, al quale toccano le decisioni finali, sta molto facendo per rendere la giustizia meglio funzionante, fattore di spinta per l'Italia e non di pesantezza anti competitiva. Poi ci sono temi molto delicati che il governo tuttavia deve affrontare e li stiamo affrontando serenamente".
"L'Europa, a volte un po' arcigna"
Parlando dell'Europa, ha detto ancora Monti, si dice che "si presenta arcigna e contabile, e qualche volta lo è". Ma ha aggiunto che "governare l'Italia non è scindibile da co-governare l'Europa": l'Italia ha esercitato "una influenza che a priori non era facile esercitare" perché gli altri partner "ci vedevano con diffidenza, come un Paese che avrebbe potuto far precipitare la crisi dell'Eurozona".
"Tragedia se l'euro diventa disgregante"
Monti ha poi sottolineato il valore dell'euro definendolo "il pinnacolo della costruzione europea. E' come la Madonnina sul Duomo di Milano, sarebbe una tragedia se diventasse, per incapacità nostra, un fattore di disgregazione che rianima i pregiudizi del Nord contro il Sud e viceversa".
"Onorato del mio ruolo"
"Per me è un onore in particolare avere oggi lo stesso ruolo nel programma del Meeting che l'anno scorso ebbe il presidente Napolitano, a cui rivolgo il mio saluto", ha anche sottolineato il premier.
E per chiudere, De Gasperi
Monti ha poi usato un lunga citazione di Alcide De Gasperi per chiudere il suo intervento. In particolare, ha letto le parole del suo predecessore e leader Dc in cui invitava "i politici a non essere prudenti". E questo, ha sottolineato concludendo il suo discorso, "lo diceva un democristiano...".