I verbali del sistema Fiorito: rimborsate spese in ferramenta, al supermercato e all'Apple Store. E quella lettera alla Polverini senza una risposta
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Mentre Fiorito si difende in tv, escono i contenuti delle sette ore di interrogatorio a Roma. L'estratto conto del Pdl Lazio comprende 515 euro pagati in un negozio di Gucci a Roma, 39 a un Apple Store romano 30mila per il soggiorno a Porto Cervo di Fiorito che l'ex capogruppo garantisce di aver rimborsato. Come scrive "Repubblica", Fiorito accusa presidente del Consiglio, Mario Abbruzzese: "Ritagliava da voci di bilancio come scuola e trasporti per consentire di far tornare il conto" degli aumenti ai gruppi.
I soldi al supermercato e in ferramenta
Ai magistrati risultano anche pagamenti di carburante in decine di distributori in giro per il Lazio e rimborsi per cene elettorali che comprendevano anche una spesa di 81 euro a un supermercato di Anagni. Difficili da spiegare i soldi (600 euro) pagati a una società di ceramiche e i 300 finiti in una ferramenta.
A Fiorito 31mila euro mensili più...
Numeri (drammatici) a parte, sono i verbali che aprono uno stralcio sulla Regione Lazio. Fiorito ha ammesso di guadagnare 31mila euro netti al mese, così suddivisi: 8100 di stipendio base, 4.190 di diaria, 3.000 per il personale, 8.000 per la presidenza della Commissione Bilancio e 8mila per la presidenza del gruppo Pdl in Regione. In più, l'indagato aveva anche "21mila euro mensili per il funzionamento del gruppo stesso".
Ma non bastano: altri 100mila a tutti i consiglieri
Evidentemente la cifra non era sufficiente. Fiorito racconta ai pm, secondo Repubblica, che Polverini e Giunta fissavano il budget annuale. Il Consiglio lo approvava, compresa la voce per i fondi ai partiti. Poi però la cifra veniva ritoccata". In un anno, il 2011, quella somma è aumentata tre volte, passando dai 5 milioni e 400mila euro iniziali a quasi 14. Come scritto sopra, i fondi venivano recuperati tagliando altre voci, vedi scuola e trasporto. Si parla di 100mila euro annui extra a consigliere. Fiorito accusa anche i rappresentanti della minoranza.
Polverini sapeva
Pochi dubbi sul fatto che la presidente conoscesse l'aria che tirava nel Pdl laziale. Fiorito mostra una lettera indirizzata anche a lei in data 18 luglio 2012 dove denuncia "una situazione insostenibile nelle spese del rapporto tra eletto ed elettori". La lettera resta senza risposta. Fiorito dopo quattro giorni non è più capogruppo del Pdl. Al suo posto arriva Battistoni.