"Per noi parlano i risultati di politiche eccellenti. Io non mi dimetto"
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Dopo l'accordo di ieri, "riprendiamo la prospettiva del 2015", scadenza naturale della legislatura in Regione Lombardia. Lo ha detto il governatore Roberto Formigoni. "Nel 2010 non avrei voluto confermare Zambetti" (l'assessore alla Casa arrestato per sospette collusioni con la 'ndrangheta) in giunta. Dunque chi lo scelse? "Il presidente è supportato dai partiti", ha aggiunto Formigoni, "ma è stato un errore".
Il numero uno del Pirellone, parlando ai microfoni di Radio 24, sembra dunque escludere la possibilità di un voto anticipato al 2013 in Regione Lombardia. "Zambetti io non lo volevo", tuona. E aggiunge: "Circolavano strane voci. Aveva ragione il mio intuito. E' stato un errore".
All'intervistatore che gli chiede se sia certa la durata della legislatura in Lombardia o invece si avvicini la scadenza di aprile indicata da alcuni leghisti come Salvini, Formigoni prima risponde: "In Italia c'è in questo momento qualcosa di certo? Ieri abbiamo fatto un patto per continuare a portare avanti le politiche eccellenti della Regione Lombardia, dando un segnale forte all'opinione pubblica".
"Per noi parlano i risultati, non mi dimetto"
Formigoni ricorda poi che, "a domanda precisa, Maroni ha escluso di aver chiesto le elezioni ad aprile". Del resto, "questa stagione politica perché dovrebbe finire? Torniamo alla sostanza dei fatti, all'efficienza della Lombardia. Per noi parlano i risultati. Siamo efficienti nonostante qualcuno faccia quelle porcate lì, se saranno confermate".
Il governatore taglia corto sull'ipotesi di lasciare: "Dimettermi significherebbe aprire, in un momento così difficile per l'economia, la crisi di una giunta che sta lavorando molto bene. Di fronte a una colpa straordinariamente grave (quella di cui è accusato l'ex assessore Zambetti, ndr), è meglio pensare all'interesse collettivo".
"Non mi sento salvato dalla Lega. Scelta forte di discontinuità"
Poi, il governatore passa a commentare il ruolo della Lega Nord nella vicenda e dice: "No, non mi sento salvato dalla Lega". E, sull'esito di vertice in Regione con i lumbard: "Abbiamo lavorato insieme". Formigoni rivendica inoltre di aver compiuto una scelta "forte di discontinuità" verso una "giunta rinnovata e ridimensionata", che dovrà concentrarsi su una serie di riforme concordate fra Pdl e Lega, fra cui quelle del welfare, della sanità e una proposta per le macroregioni.