Il Pdl guarda al futuro

Berlusconi e primarie, le reazioni del Pdl

Commenti per la maggior parte positivi nel centrodestra. La figlia Barbara: "Alla prova chi dava lezioni". La Santanché si candida

25 Ott 2012 - 09:04
 © LaPresse

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Il passo indietro di Silvio Berlusconi nella candidatura a premier e l'annuncio delle primarie del Pdl il 16 dicembre ha sollevato reazioni perloppiù positive nel Pdl. Il presidente del gruppo Pdl al Senato, Gasparri, parla di "decisione generosa, aperta al futuro, che mobilita e rilancia il Popolo del centrodestra". Per Alfredo Mantovano, è "un annuncio per il rinnovamento del partito sollecitato da tanti nei mesi scorsi".

Gasparri: "Berlusconi generoso"
"Quella di celebrare le primarie il 16 dicembre è, da parte di Berlusconi, una decisione generosa, aperta al futuro, che mobilita e rilancia il Popolo del centrodestra". Lo afferma il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

Bondi (coordinatore Pdl): "Come nel '94, scelta influenzerà anche sinistra"
Per il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, la decisione di Berlusconi "ha un valore politico e umano pari a quello che ebbe nel 1994 l'annuncio della sua discesa in campo. Le conseguenze di tale gesto saranno importanti e destinate probabilmente ad influenzare anche le dinamiche di rinnovamento che si manifestano nel campo della sinistra".

E la Santanché si candida alle primarie
"Sì, assolutamente, mi candiderò alle primarie di dicembre". Così la parlamentare del Pdl Daniela Santanchè, interpellata, in merito all'annuncio di Silvio Berlusconi.

Barbara Berlusconi: "Ora alla prova chi ha dato lezioni"
"La responsabilità di rappresentare la maggioranza degli italiani spetta ora ad altri. E i tanti che in questi anni hanno dato lezioni hanno l'opportunità di mettersi alla prova". Così Barbara Berlusconi, all'uscita dalla sede del Milan, sulla decisione del padre, Silvio Berlusconi.

Quagliariello a Tgcom24: "Sosterrò Alfano"
"Un leader si vede dal coraggio e a volte il coraggio impone passi avanti, altre quello di fare un passo indietro. Berlusconi ha avuto al forza di fare entrambe le scelte. La prospettiva dell'unione dei moderati è diventata reale e forte. Questo è stato possibile grazie alla determinazione e alla pazienza del segretario Alfano. Se ci sarà la sua candidatura la appoggerò". Lo afferma in diretta a Tgcom24 Gaetano Quagliariello.

Mantovano: "Segnale di rinnovamento"
"L'annuncio del presidente Berlusconi di convocazione delle primarie per metà dicembre va nella direzione di quel rinnovamento effettivo e di quel coinvolgimento ampio sollecitati da tanti nei mesi passati. Chi in Italia non si riconosce a Sinistra ha ora una prospettiva concreta di partecipazione in più e un alibi in meno". Lo afferma Alfredo Mantovano del Pdl.

Alemanno: "Apertura al futuro"
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno parla di un "gesto di generosità e di apertura al futuro che tutti ci aspettavamo. Silvio Berlusconi si conferma un grande leader che ha il merito storico di aver fondato il centrodestra. La scelta delle primarie è la premessa per ricostruire uno schieramento vincente e alternativo alla sinistra estrema di Vasto".

Crosetto a Tgcom24: "Primarie più serie del centrosinistra con 3-4 candidati"
"Il passo indietro Berlusconi lo ha fatto una mese fa. Io chiedo le primarie da tempo e sono contento che il passo avanti in tal senso lo abbia fatto Berlusconi". E' quanto affermato in diretta a Tgcom24 da Guido Crosetto che aggiunge: "Le primarie sono un luogo di confronto democratico come dimostra il centrosinistra. Da noi sarà un confronto più serio e ci saranno almeno tre o quattro candidati. Tuttavia è prematuro fare nomi".

Rotondi: "Svolta, ma perché non concordata?"
"Da Berlusconi viene una decisione storica. Martedì sera riuniremo i parlamentari e i dirigenti di area Dc per un contributo originale a questa nuova stagione politica. Sarebbe stato meglio apprendere queste novità diversamente che dalle agenzie". Lo dichiara l'ex ministro e parlamentare del Pdl, Gianfranco Rotondi.

Formigoni: "Scelta nobile, Pdl rinascerà"
"Plaudo alla decisione del presidente Berlusconi di annunciare la sua volontà di non ricandidarsi alla Presidenza del Consiglio". Lo ha detto Roberto Formigoni, presidente di Regione Lombardia. "E' una scelta nobile e ovviamente di grande importanza". "Ora - ha proseguito il governatore - con le primarie il Pdl potrà rinascere".

Polverini: "Ora nessun tentativo di scissione"
"In questo momento non c'è alcun tentativo di scissione, ma c'è un tentativo di fare chiarezza. La nuova situazione che si è creata nel Paese e nei partiti richiede una nuova riflessione: ci sono persone nel Pdl capaci di dare una spinta; sicuramente Berlusconi è stato e rimane un leader carismatico e, come tutti i leader, insieme al segretario Alfano, saprà indicare la strada giusta". Lo ha detto il presidente dimissionario della Regione Lazio, Renata Polverini.

Meloni a Tgcom24: "Vittoria del Pdl"
"Questa è una vittoria per il popolo della libertà che ha bisogno di rimettere le scelte nelle mani degli italiani. Un bisogno che Berlusconi ha capito prima degli altri. Ripartire con lo spirito del 1994 significa questo". Lo afferma in diretta a Tgcom24 Giorgia Meloni, deputato del Pdl.

Lorenzin: "Ora la palla passa all'Udc"
"Ora siamo a un punto di svolta e, a questo punto, la palla passa all'Udc e a quelle forze che ragionano su un percorso simile al nostro". Lo ha detto la deputata del Pdl, Beatrice Lorenzin.

Biancofiore: "Italia potrebbe chiedergli di tornare"
Michaela Biancofiore, deputata del Pdl, è felice per la decisione di Silvio Berlusconi che, "in caso contrario, sarebbe diventato bersaglio di una parte della magistratura, della solita sinistra e purtroppo osteggiato anche all'interno della sua stessa famiglia politica, come da 20 anni a questa parte". "Berlusconi non si candida ma non è detto che non sia l'Italia intera come nel 2008, dopo la traumatica esperienza del governo Prodi, a chiedergli di ridiscendere in campo", conclude.

Ferrara a Tgcom24: "Non so se rivedremo Berlusconi in Parlamento"
"Berlusconi è stato il capo carismatico di un movimento che ha impresso un nuovo corso politico. O si resta o si prende atto dei cambiamenti e si comprende la necessità di una riforma del movimento. Berlusconi ha deciso di fare questo. E' una decisione importante. E' un ritiro da un ruolo esclusivo e totalizzante. Lo rivedremo in Parlamento? Non lo so, Berlusconi ha creato un Italia di centrodestra, è un protagonista assoluto dell'Italia degli ultimi vent'anni". Lo afferma il direttore del "Foglio", Giuliano Ferrara al Tgcom24.

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