Eurispes quirinale perde fiducia

Gli italiani non si fidano più delle istituzioni: a picco Presidente, governo e Parlamento

Eurispes: in risalita la fiducia in magistrati e forze dell'ordine. Bene il volontariato, male la Chiesa

24 Gen 2013 - 08:07
 © Ansa

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Il Quirinale, istituzione storicamente tra le più amate dagli italiani, deve fare i conti con una forte crisi di fiducia tra i cittadini. Lo anticipa Eurispes nel "Rapporto Italia". La fiducia nel capo dello Stato è calata di quasi 18 punti (dal 62,1% al 44,7%) e il motivo, secondo Eurispes, è probabilmente nel sostegno dato da Giorgio Napolitano al governo di Mario Monti.

A perdere punti però non è solo il presidente della Repubblica, in calo anche la fiducia nei confronti del governo (sfiducia all'82%) e del Parlamento (sfiduciati 88 italiani su cento). Sembra proprio che gli italiani non solo non abbiano apprezzato la politica dei sacrifici degli ultimi tempi, ma che abbiano proprio perso la fiducia nelle istituzioni e nelle soluzioni dalle stesse proposte.

In ascesa la fiducia nella magistratura: il 42% degli italiani mostra fiducia nell'operato di questa istituzione. Il dato era al 36,8% nel 2012.


La Forestale meglio dei carabinieri
Stabilmente alta invece, quella nelle forze dell’ordine: la Guardia di Finanza guadagna ben otto punti in più rispetto all’anno scorso, mentre lo storico primato dei carabinieri (76,3%) viene superato dal Corpo forestale dello Stato (gradimento al 77,1%). Numeri alla mano, le Fiamme Gialle sono gradite dal 71% della popolazione (+8% rispetto all'anno precedente).  La Polizia di Stato  arriva al 75%). Cresce anche la fiducia nelle Forze armate: dal 67,8% al 71,3%. 

Ok associazioni, male la Chiesa
Le associazioni di volontariato restano senza dubbio le più amate dagli italiani, mentre è la Chiesa a subire un calo significativo riportandosi al di sotto del livello del 2012. Le prime godono del gradimento del 75,4% degli intervistati mentre la Chiesa, con il 36,6%, subisce invece un brusco calo dei consensi riportandosi al di sotto del livello del 2012 (47,3%). 

I maligni la fanno semplice: sarà anche in questo caso colpa dell’appoggio della Chiesa al governo Monti?

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