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Lotta alla Casta: le proposte dei Partiti

Ecco cosa dicono i programmi elettorali sul tema degli sprechi politici

15 Feb 2013 - 11:52
 © Tgcom24

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Il tema dei tagli alla politica è protagonista della campagna elettorale ed è sulla bocca di tutti i candidati. Con alcune sfumature, però. I partiti che non chiedono l'abolizione dei rimborsi elettorali, per esempio, appoggiano un rigido controllo sui bilanci dei movimenti (Fratelli d'Italia, Scelta Civica, Sel). Alcuni simboli sono per l'abolizione delle province (PdL, Lega, Fermare il Declino, M5S, Sel), altri preferiscono non affrontare di petto l'argomento (Fratelli d'Italia, Scelta Civica, Rivoluzione Civile, Pd).

Tutti d'accordo, invece, sulla fine dei privilegi per senatori e deputati: stop ad auto blu, voli di stato, pensioni d'oro e stipendi da favola. I termini con cui questi buoni propositi vengono enunciati fanno però, temere che si tratti delle solite promesse elettorali: ottime nella formulazione, ma destinate a brevissima vita. In quasi tutti i casi infatti, vengono usati vocaboli astratti e frasi generiche.

Abbiamo passato al setaccio i manifesti dei diversi gruppi ed estrapolato i brani in cui viene affrontato lo spinoso tema della lotta agli sprechi per consentire ai lettori di Tgcom24 di confrontare con i propri occhi le diverse "offerte" politiche. E siccome le parole sono importanti, abbiamo scelto di citare alla lettera i testi formulati dai vari partiti.

Leggi di seguito qual è la ricetta di ogni partito per sconfiggere la Casta.

Popolo della Libertà e Lega Nord
“Votare il dimezzamento degli emolumenti dei parlamentari.
Votare una legge che azzeri il finanziamento pubblico ai partiti.
Istituzioni adeguate e moderne favoriscono lo sviluppo del paese:
Elezione diretta e popolare del Presidente della Repubblica;
Rafforzamento dei poteri del Governo;
Riforma del bicameralismo, Senato federale, dimezzamento del numero dei parlamentari e delle altre rappresentanze elettive;
Revisione dei regolamenti parlamentari e snellimento delle procedure legislative, con tempi certi per l’approvazione delle Leggi Riordino e ulteriore semplificazione della legislazione vigente;
Abolizione delle Province tramite modifica costituzionale con la piena entrata in vigore della riforma costituzionale sul pareggio di bilancio e della relativa Legge rafforzata, superamento del Patto di Stabilità interno per gli enti locali.
Dimezzamento dei costi della politica:
Abolire il finanziamento pubblico dei partiti (nessun fondo pubblico ai partiti) Dimezzare tutti i costi della politica  
Per un’Italia federale e unita:
Piena attuazione della riforma federale come da Legge 42 del 2009
I costi per i beni e i servizi, ivi compreso il costo per il personale, in tutte le regioni e gli enti pubblici, devono essere quelli relativi al valore più basso (costi standard)
Abolizione degli enti inutili
Entro la fine della legislatura, Istituzione di macroregioni".

Leggi nella pagina seguente qual è la ricetta di Fratelli d'Italia per sconfiggere la Casta.

Fratelli d'Italia
“- Eliminazione del “bicameralismo perfetto”: una sola camera legislativa e un Senato delle regioni e delle autonomie locali.
- Dimezzamento del numero di parlamentari.
-Equiparazione dei partiti politici agli enti pubblici con obbligo di bilancio, rendicontazione, pubblicità, limiti e modalità di spesa. A chi non ottempera le prescrizioni di bilancio e non garantisce il rispetto del proprio Statuto diminuisce il finanziamento pubblico gradualmente, fino alla sua eliminazione.
-Introduzione di rigorosi criteri di merito per l’accesso alle cariche amministrative, ancor più stringenti man mano che sale il livello di responsabilità nei confronti dello Stato. Creazione di una nuova Scuola di Pubblica Amministrazione, fatta di eccellenze e integrata con i parametri europei.
-Applicazione del tetto ai compensi pubblici.
-Revoca delle pensioni d’oro, retaggio della prima Repubblica, pagate con i soldi pubblici. Non ci possono essere più privilegi che resistono nella rivoluzione sociale in atto. Oltre una determinata soglia devono essere calcolate col metodo contributivo.
-Revoca dei vitalizi d'oro, maturati dopo pochi anni di servizio e cumulabili gli uni agli altri senza alcun limite né criterio. Siano calcolati tutti con il metodo contributivo.
-Stop ai bonus in busta paga ottenuti per anzianità e non per merito.
-Abolizione degli sprechi proliferati negli anni e non più sostenibili: sedi di rappresentanza degli enti locali fuori dai propri confini, auto blu per tutto il comparto pubblico, a cominciare da politici, dirigenti e funzionari, spese di rappresentanza fuori misura, sovrapposizione di attività tra enti pubblici.
-Riduzione della spesa pubblica, tagliando gli sprechi e le inefficienze.
-Lo Stato torni a svolgere il ruolo che gli è proprio, arretrando rispetto a un protagonismo eccessivo sul mercato di beni e servizi. Oggi si contano 4942 organismi partecipati dagli enti locali, ai quali vanno aggiunti quelli partecipati da Regioni e Stato centrale. Si tratta di enti, aziende e società che agiscono nei settori più disparati (meno del 60% di questi si occupa di “servizi pubblici locali”) e che registrano ogni anno diversi miliardi di perdite. La macchina pubblica deve continuare a svolgere poche cose, quelle che le riescono bene, e a un giusto costo per la collettività, senza abbandonare le sue funzioni vitali: sanità, giustizia, istruzione, sicurezza, difesa, servizi essenziali e strategici. Tutto il resto deve essere lasciato alla libera concorrenza.
-Rivedere il patto di stabilità per i piccoli Comuni, differenziando il trattamento della spesa corrente dalla spesa in investimenti”.

Leggi nella pagina seguente qual è la ricetta del Pd per sconfiggere la Casta.

Partito Democratico
"Le donne e gli uomini che rappresentano la coalizione si impegnano a ispirare il proprio stile politico all’onestà e alla sobrietà e ad adempiere alle funzioni pubbliche affidate loro con disciplina e onore. Serve un disegno organico e coerente, che veda insieme Riforma dello Stato (nei suoi rami alti) e riordino dei poteri regionali e locali; federalismo fiscale e Codice delle Autonomia; rivisitazione delle competenze e certezza delle risorse".
Riforma del bicameralismo paritario: particolarmente impegnativa è la riforma del bicameralismo paritario [...] Sarebbe utile, invece, ridislocare le funzioni delle due Camere in modo totalmente nuovo. La Camera dei deputati, rappresentante della nazione, sarebbe titolare del rapporto fiduciario; rientrerebbe perciò nelle sue competenze conferire e ritirare la fiducia, approvare in via definitiva le leggi, con maggioranza qualificata quando intende superare le proposte correttive del Senato. Il Senato, rappresentante delle Regioni e degli Enti Locali, avrebbe il potere di richiamare tutte le pdl approvate dalla Camera entro i limiti e alle condizioni fissate dalla Costituzione; dovrebbe inoltre “governare” il rapporto tra Stato, Regioni, Autonomie Locali”.
“La maggiore razionalità e la valorizzazione del tessuto degli enti locali sono essenziali, non solo per la funzione regolativa che sono chiamati a svolgere, ma perché il presidio di democrazia, partecipazione e servizi che assicurano è in sé uno dei beni più preziosi per i cittadini. Superare le duplicazioni, riqualificare la spesa, devono perciò accompagnarsi a un nuovo e rigoroso investimento sul valore dell’autogoverno locale che, soprattutto nella crisi, non va visto, così come ha fatto la destra, come una specie di malattia, ma piuttosto come una possibile medicina. A sua volta l’autogoverno locale deve offrire spazi e occasioni alla sussidiarietà, alle forme di partecipazione civica, ai protagonisti del privato sociale e del volontariato.
Impossibile difendere tutto com'è. Le Istituzioni che fronteggiano la globalizzazione, la crisi economica mondiale, le nuove questioni di fondo del pianeta (clima, migrazioni, cibo, rivoluzione numerica) non possono essere le stesse del dopoguerra, quelle uscite dalla sconfitta del fascismo. Bisogna innovare, pena una crisi di autorevolezza della democrazia locale”.
Lo Stato dimagrisca a Roma e nei territori. A Roma e nei territori lo Stato deve riorganizzarsi e dimagrire notevolmente. Esiste una grande quantità di uffici, sedi decentrate, rappresentanze varie di ministeri, agenzie statali, enti parastatali che assorbono risorse ingenti in modo improduttivo e talvolta si sovrappongono alle competenze regionali e locali.”
“Superiamo duplicazioni e confusioni La riforma deve ottenere il superamento delle duplicazioni, delle sovrapposizioni di competenza, della confusione di ruoli tra Stato, Regioni ed Enti locali. Purtroppo ancora siamo lontani da questo traguardo.”
No alla frammentazione, sì all'unione delle forze. Vogliamo favorire davvero e non a parole la scelta delle Unioni di Comuni (e per i territori montani delle unioni di Comuni Montani, art. 44 della Costituzione), delle gestioni associate obbligatorie di servizi (per superare il limite della facoltatività e della instabilità della governance locale), delle dimensioni metropolitane o di area vasta, incluse le unioni di Comuni e di Comuni Montani, come ottimali per l'esercizio di funzioni pregiate”.
Distinguiamo poteri legislativi e funzioni amministrative. Proponiamo che si lavori a una chiara distinzione tra le funzioni legislative, di alta programmazione e di controllo, che spettano alla Regione; e quelle amministrative, di gestione diretta dei servizi, che appartengono all'Ente locale”.  
Rigore e sobrietà nella politica e nella P.A. Il sistema delle Autonomie che risulterà da questa riforma dovrà essere meno costoso di quello che si è consolidato fino ad oggi, senza far mancare le risorse per i servizi essenziali”.

Leggi nella pagina seguente qual è la ricetta di Sel per sconfiggere la Casta.

Sinistra Ecologia Libertà
“La buona politica è quella che vive attraverso la partecipazione diffusa e diretta dei cittadini, che si dà regole e controlli trasparenti e che nega anche il minimo privilegio di casta proprio perché realizza la sobrietà nelle proprie pratiche ed azioni come condizione del suo unico scopo: essere lo strumento per l’affermazione della cosa pubblica. Va immediatamente posto un tetto alle spese elettorali di ogni ordine e grado che, come accade ad esempio in Francia, preveda pene per i trasgressori, tra le quali la perdita del seggio. Il controllo delle spese elettorali andrà esteso almeno ai novanta giorni che precedono il voto. Proponiamo, con scadenza annuale, la pubblicità dei bilanci e dei rimborsi di ciascun partito sui siti dei diversi movimenti politici e su quelli di Camera e Senato, nonché la pubblicazione sui medesimi siti di tutte le contribuzioni superiori ai 5 mila euro annui. Da parte della Corte dei Conti vi dovrà essere il controllo anno per anno sui conti dei movimenti politici, dei gruppi parlamentari e di quelli consiliari regionali. Si dovrà favorire la premialità della capacità di autofinanziamento di un movimento politico riducendo al contempo quella legata al risultato elettorale. Va immediatamente applicata la cessazione del finanziamento per quei partiti e movimenti che non svolgono più attività politica. Uno dei limiti per l’utilizzo dei rimborsi elettorali, ordinaria, riguarderà l’assoluto divieto di una loro utilizzazione per investimenti di tipo finanziario e immobiliare, neppure nel caso d’acquisto delle sedi di partito. Si opererà una riduzione dei benefici fiscali per le aziende che intendono finanziare la politica e favorire i finanziamenti da parte di persone fisiche. Accanto alla riduzione delle indennità si attuerà la soppressione dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali, contestualmente al taglio radicale della dotazione e dell’uso di auto blu per comprovate ragioni di sicurezza. Questi provvedimenti si inquadrano nel contesto della diminuzione del numero di deputati e senatori, che non dovranno superare complessivamente i cinquecento componenti rispetto ai più di novecento attuali; al superamento delle province, trasferendo competenze e organici in capo a comuni e regioni; alla riduzione drastica dei consigli di amministrazione, attraverso la nomina dell’amministratore unico, di tutte quelle società pubbliche attualmente controllate dagli enti locali”.

Leggi nella pagina seguente qual è la ricetta di "Scelta Civica Con Monti per l'Italia" per sconfiggere la Casta.

Scelta Civica Con Monti per l'Italia
Eliminare gli sprechi, valorizzare gli investimenti produttivi. Se la corsa della spesa pubblica non viene fermata e la dinamica del debito non è invertita, il Paese non può ripartire. Ma i tagli devono avvenire in modo intelligente e selettivo. Spending review non vuol dire solo “meno spesa”, ma “migliore spesa”. Vuol dire eliminare ciò che non è efficace o non ha ragioni di essere mantenuto e creare spazi per la spesa che produce crescita. E’ necessario creare gli spazi per aumentare gli investimenti pubblici per la crescita e l’occupazione, invertendo il trend discendente di questi ultimi anni. La spending review lanciata quest’anno ha permesso risparmiare 12 miliardi e ulteriori risparmi saranno conseguiti nel 2013, quando le misure entreranno pienamente a regime. Sono state ridottee le retribuzioni dei manager pubblici e benefit costosi, come le auto blu. L’azione di riduzione dei costi è però solo all’inizio. Cambiamenti strutturali nella spesa, come la riduzione e il taglio di enti e organismi pubblici, richiedono tempo e un approccio sistematico e continuativo. Deve proseguire l’azione di riduzione e riqualificazione della spesa corrente, salvaguardando tuttavia la spesa per investimenti produttivi per le infrastrutture, la ricerca e l’istruzione, motori della crescita. Riqualificare la spesa pubblica significa domandarsi sistematicamente se le voci di bilancio, indipendentemente dalla loro anzianità di iscrizione nei bilanci, hanno ancora senso e sono congrue ai risultati da raggiungere, valutando la loro efficienza ed efficacia. La spending review deve diventare un metodo ordinario per la gestione corretta ed efficiente delle amministrazioni pubbliche, prima fra tutte quella statale”.
“La prossima legislatura dovrà affrontare, da subito, il tema di come rendere le decisioni più efficaci e rapide, come riformare il bicameralismo e ridurre i membri del Parlamento. Il primo atto del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale, così da restituire ai cittadini la scelta effettiva dei governi e dei componenti delle Camere".

Leggi nella pagina seguente qual è la ricetta di "Rivoluzione Civile Ingroia" per sconfiggere la Casta.

Rivoluzione Civile Ingroia
“Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri regionali”.

Leggi nella pagina seguente qual è la ricetta del Movimento Cinque Stelle per sconfiggere la Casta.

Movimento Cinque Stelle
“L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente.
Abolizione delle province;
Abolizione dei rimborsi elettorali;
Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti;
• Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica;
Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo;
• Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato;
Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali;
• Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato);
• Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari”.

Leggi nella pagina seguente qual è la ricetta di "Fare per Fermare il Declino" per sconfiggere la Casta.

Fare per Fermare il declino
“Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni. La spending review deve costituire il primo passo di un ripensamento complessivo della spesa, a partire dai costi della casta politico-burocratica e dai sussidi alle imprese (inclusi gli organi di informazione). Ripensare in modo organico le grandi voci di spesa, quali sanità e istruzione, introducendo meccanismi competitivi all’interno di quei settori. Riformare il sistema pensionistico per garantire vera equità inter—e intra—generazionale”.
“Per quanto attiene gli affari generali, Fermare il declino crede sia necessaria una drastica riduzione dei costi della politica, limitare le spese di tutti gli organismi legislativi ed esecutivi, a cominciare dalla presidenza della repubblica, a sfoltire ed accorpare vari uffici di ricerca economica, dello stato o finanziati dallo stato, ridurre le spese per consulenti, semplificare la rete di ambasciate e consolari, ridurre con maggiore decisione auto blu e voli di stato ed eliminare i rimborsi elettorali”.
"Il grosso della nostra proposta di riduzione si basa su due voci che hanno manifestato una forte crescita durante l’ultimo decennio, la classe 1 (servizi generali e affari esteri) e la classe 10 (pensioni e previdenza). La prima voce include buona parte di quelli che vengono chiamati ‘costi della politica’, che a nostro avviso vanno drasticamente ridotti, e dei costi amministrativi generali. Per esempio, i risparmi di spesa che possono risultare da interventi di eliminazione delle province e dall’accorpamento di comuni piccoli e ad alto costo pro capite ricadrebbero in questa area, così come l’abolizione del CNEL e di altri enti".

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