Le differenze tra i partiti su: fisco, lavoro, riforme e casta, sanità e scuola
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Dalle riforme alla casta, dal lavoro alle tasse, dalla sanità alla scuola. Ecco i programmi dei sei principali schieramenti a confronto in vista dell'appuntamento elettorale.
I PROGRAMMI DEI PARTITI SUL FISCO Dall'Imu alla patrimoniale, dalle aliquote Irpef alla lotta contro l'evasione: è soprattutto la "guerra del fisco" quella che ha scaldato il confronto tra i partiti nella contesa elettorale. E lo scontro è stato innanzitutto sull'Imu tra chi la vuole restituire e poi cancellare (il Pdl) e chi comunque la vuole modificare rendendola più "progressiva" (il Pd). Ecco una scheda con le diverse posizioni.
PD: Considera l'Imu una patrimoniale e non intende introdurre ulteriori imposizioni di questo tipo, ma punta piuttosto a redistribuire in senso progressivo l'imposta prevedendo esenzioni fino a 400-500 euro. Per l'Irpef si punta a una semplificazione con un abbassamento di quella piu' bassa (aliquota dal 23 al 20%) e una relativa correzione di quella piu' alta. Il Pd ribadisce il proprio appoggio pieno all'armonizzazione del fisco sui redditi da capitale e all'imposta sulle transazioni finanziarie (Tobin tax). No, allo stato, ad una patrimoniale sui capitali. Il redditometro non e' uno strumento risolutivo per combattere l'evasione, ma bisogna approfondire misure che riguardano la circolazione del contante, le banche dati dei movimenti della ricchezza che siano a disposizione dell'analisi del fisco. Giu' il cuneo fiscale.
SEL: Il programma del partito di Vendola sul fisco simile a quello del Pd. Ma prevede anche la possibilita' di introdurre una tassa patrimoniale, con una conseguente riduzione del carico fiscale sui ceti medio-bassi.
PDL: Il cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi è la restituzione dell'Imu 2012 e la cancellazione poi dell'imposta. Il problema è la copertura (troppo in la sarebbe quella dell'accordo fiscale con la Svizzera) tanto che Silvio Berluscono azzarda: la restituisco di tasca mia. "Abbassare le tasse - si spiega dal partito - è fondamentale per lo sviluppo del Paese". Da qui la diminuzione della pressione di 1 punto all'anno in 5 anni e l'abolizione dell'Imu sulla prima casa: no alla patrimoniale e all'aumento Iva. Tendenziale azzeramento (in 5 anni) dell'Irap con priorita' alle piccole imprese e agli artigiani. Detassazione degli utili reinvestiti in azienda. Generale semplificazione degli adempimenti fiscali delle Pmi, degli artigiani e dei lavoratori autonomi senza struttura o con struttura di piccole dimensioni. Il Pdl preme anche per il fisco 'amico del contribuente' e per il 'contrasto di interesse', ovvero i contribuenti possono scaricare dall'imponibile fatture e ricevute. Fra le proposte, la revisione del redditometro e dei poteri di Equitalia e la compensazione tra crediti verso la PA e debiti fiscali, per le famiglie e per le imprese.
LEGA NORD: Stesse proposte del Pdl. La lega ha come parola d'ordine il trattenimento al Nord del 75 per cento delle tasse pagate sul territorio.
MOVIMENTO CINQUE STELLE: la tassazione attraverso l'Imu è un errore e dunque questa tassa sulla prima casa va eliminata. Nessuna tassa 'finale' su imprese o consumatori ma partire da sopra, tassare dall'alto. Si propone di integrare la proposta del redditometro con il 'politometro', per valutare la differenza tra ricchezza dai politici e dai funzionari pubblici dall'atto della loro nomina nell'arco degli ultimi vent'anni. Gli evasori vanno perseguiti, in particolare quelli grandi, ad esempio protetti dallo scudo fiscale. Via gli studi di settore, Equitalia e stop al redditometro.
LISTA MONTI: Taglio delle spese di 4 punti per ridurre la pressione fiscale, se le condizioni lo consentono. Calo Imu dal 2013, con il raddoppio da 200 a 400 euro dello sconto per la prima casa e da 50 a 100 per ciascun figlio (ma tetto a 800 euro). Arriva anche sconto anziani soli di 100 euro. Dal 2014 prevista riduzione Irap (riducendo l'impatto sul costo del lavoro) e dell'Irpef partendo da redditi medio bassi. Obiettivo principale ridare fiato a famiglie e imprese. Per quest'ultime previsti sconti per la produttivit… in favore dei dipendenti e per le imprese se introducono innovazioni di prodotti e di processo. Bisogna poi realizzare un nuovo Patto tra fisco e contribuenti per un fisco piu' semplice, pi- equo e più orientato alla crescita.
RIVOLUZIONE CIVILE: la lotta all'evasione è uno dei punti focali per i quali si batte Antonio Ingroia. Il suo movimento parte dal dato di fatto che in Italia l'evasione fiscale raggiunge proporzioni abnormi. Si parla di un gettito perduto di 120 miliardi annui, piu' o meno l'8% del Pil. Rivoluzione Civile vuole eliminare l'Imu sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, con una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Il redditometro viene considerato uno dei sistemi presuntivi, ha senso dove l'evasione ha una soglia molto alta. Ingroia ritiene piuttosto che incrocio dei conti e tracciabilita' siano più efficaci.
FARE PER FERMARE IL DECLINO: Cancellazione dell'Irap in 5 anni e riduzione dell'Irpef (30%) nella legislatura. Giù la pressione del fisco attraverso il recupero di evasione. L'Imu rimane interamente ai comuni e viene abbassata per le aziende.
(nelle pagine successive i programmi a confronto su: lavoro, riforme e casta, scuola e sanità)
I PROGRAMMI DEI PARTITI SUL LAVORO Tante ricette e un solo obiettivo: favorire l'occupazione riducendo precarietà e senza-lavoro. Ecco le proposte sul lavoro nei programmi elettorali di Pd, Pdl, Scelta civica per Monti, Rivoluzione Civile di Ingroia, Movimento 5 Stelle e Fare.
PD : "La nostra visione assume il lavoro come parametro di tutte le politiche", sottolinea il programma del Pd, che punta sulla lotta alle "nuove forme di sfruttamento". Il partito guidato da Pier Luigi Bersani propone come "primo passo da compiere" un "ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull'impresa attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari". Poi contrastare la precarieta', e spezzare la spirale perversa tra bassa produttivita' e compressione dei salari e dei diritti. Nel programma anche politiche fiscali a sostegno dell'occupazione femminile, in particolare al Sud. Mentre "occorre una legge sulla rappresentanza" nei luoghi di lavoro.
PDL-LEGA: Una "sostituzione dell'attuale sistema dei sussidi alle imprese con contestuale ed equivalente riduzione delle tasse sul lavoro": è tra le prime proposte che toccano il tema del lavoro nel programma del Pdl. Che chiede un "ritorno alla legge Biagi per uno Statuto dei Lavori". Ma anche "sviluppo della contrattazione aziendale e territoriale", "detassazione del salario di produttivit…", "sostegno all'occupazione giovanile attraverso la totale detassazione dell'apprendistato", "buoni dote per la formazione". Tra le proposte nel programma programma anche la partecipazione agli utili da parte dei lavoratori, puntare sul telelavoro, introdurre maggiore trasparenza per i sindacati su iscrizioni e bilanci".
SCELTA CIVICA PER MONTI : "Non si può fare marcia indietro" sulla riforma del Lavoro, evidenzia l'Agenda Monti; ne va invece monitorata l'attuazione "per individuare correzioni possibili e completare le parti mancanti", come su ammortizzatori sociali, contenuto di formazione dell'apprendistato, politiche attive del lavoro, efficacia dei servizi per l'impiego. Si propone di rendere pi- flessibili e meno costosi i contratti a tempo indeterminato. C'‚ anche la necessit… di "una drastica semplificazione normativa e amministrativa" arrivando a un nuovo codice del lavoro che superi lo statuto dei lavoratori. Si punta a "ridurre ad un anno al massimo il tempo medio di passaggio da una occupazione all'altra", ed a "spostare verso i luoghi di lavoro il baricentro della contrattazione collettiva". L'agenda Monti propone un Piano Occupazione giovanile con incentivi a formazione e detassazioni per chi assume lavoratori tra 18 e 30 anni, ma anche misure specifiche per gli over 55 anni. Inoltre l'agenda Monti sostiene che bisogna aumentare l'et… pensionabile effettiva: non si tratta di toccare la legge Fornero ma di fare in modo che non si vada in pensione prima del tempo.
RIVOLUZIONE CIVILE: "Non vogliamo pi- donne e uomini precari", sottolinea il programma di Rivoluzione Civile. Che spiega: "Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell'art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l'apparato produttivo e la riconversione ecologica dell'economia" Ma anche con una "riduzione dell'orario di lavoro per favorire l'occupazione giovanile". Poi, "vogliamo introdurre un reddito minimo" per i disoccupati; "che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime". E "difendere salute e sicurezza".
M5S: L'abolizione della legge Biagi è tra le proposte del movimento che fa riferimento a Beppe Grillo. Che vuole anche l'introduzione di un "sussidio di disoccupazione garantito". Sono gli unici riferimenti diretti al tema del lavoro nel capitolo dedicato all'economia dal programma del Movimento Cinque Stelle. Nei sui interventi pubblici, Belle Grillo ha recentemente anche parlato di "lavoro pieno e breve per tutti: 1.300 ore all'anno per tutti"; e di "un reddito di cittadinanza, un reddito che garantisca ai pi- giovani tre anni di sopravvivenza", come anche di "un sussidio di disoccupazione per due anni" sul modello della Danimarca.
FARE PER FERMARE IL DECLINO: Piu' flessibilita' (in entrata) nel pubblico impiego e stesse regole del privato. Sostegno al reddito per tutti i lavoratori in caso di disoccupazione.
I PROGRAMMI DEI PARTITI SU RIFORME E CASTA Tutti d'accordo su una stretta (o per qualcuno anche la cancellazione) del finanziamento pubblico dei partiti e giro di vite anche sugli stipendi dei parlamentari. Ecco i programmi dei partiti sui temi delle riforme e della casta.
PD - Semplificare e rafforzare il sistema parlamentare con un ruolo incisivo del governo e tutelare quello del presidente della Repubblica. Riforma del federalismo puntando su un ruolo forte delle autonomie. Norme stringenti in materia di conflitto di interessi e antitrust. Taglio dei costi della politica a partire da una profonda riforma dei servizi pubblici locali. A tutti i livelli istituzionali tetto a emolumenti in linea con la media europea. Riduzione del finanziamento pubblico dei partiti. Piu' trasparenza con l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
PDL-LEGA - Elezione diretta del Presidente della Repubblica e rafforzamento dei poteri del governo; riforma del bicameralismo, Senato federale; dimezzamento del numero dei parlamentari; revisione dei regolamenti parlamentari e snellimento delle procedure legislative. Abolizione delle province tramite modifica costituzionale. Abolire il finanziamento pubblico dei partiti. Dimezzare tutti i costi della politica. Istituzione macroregioni in base all'articolo 117 della Costituzione.
SCELTA CIVICA-LISTA MONTI - Revisione della seconda parte della Costituzione e riforma della legge elettorale (come primo atto del nuovo Parlamento per restituire ai cittadini la possibilita' di scelta degli eletti). Riforma del bicameralismo perfetto e taglio del numero dei parlamentari. Riforma delle province e del Titolo V della Costituzione. Legge sulla regolamentazione delle lobby. Drastica riduzione dei contributi pubblici anche indiretti ai partiti e ai gruppi parlamentari e dei rimborsi elettorali; tracciabilita' e tetto dei finanziamenti privati.
M5S - Abolizione delle province; abolizione dei rimborsi elettorali; accorpamento dei Comuni sotto i 5mila abitanti; insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico. Tetto a due mandati per i Parlamentari e per qualunque altra carica pubblica; divieto per i parlamentai di esercitare un'altra professione durante il mandato; stipendio dei parlamentari allineati alla media degli stipendi nazionali.
RIVOLUZIONE CIVILE - Incandidabilita' dei condannati e di chi e' rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di democrazia e partecipazione.
SEL - Obiettivo e' la piena realizzazione della Costituzione, ancora largamente inattuata e tutt'altro che obsoleta, e' un compito fondamentale. La migliore difesa della democrazia sta nella sua pratica continua, intrecciando le forme della democrazia diretta (nei luoghi di lavoro, di studio, nelle istituzioni del welfare) con quelle della democrazia delegata (leggi elettorali proporzionali, libera scelta dei candidati, poteri e buon finanziamento del Parlamento)
I PROGRAMMI DEI PARTITI SULLA SCUOLA Stop ai tagli e promesse di investimenti. Pur con accenti diversi è questo il comune denominatore delle politiche per l'istruzione delineate dai vari partiti nei programmi elettorali.
PD - Il partito di Bersani, se vince le elezioni, intende portare la spesa per l'istruzione dal 4,9% sul Pil di oggi al 6,3% di media Ocse, investendo dagli asili nido fino alle scuole di ogni ordine e grado. Alle elementari vuole il ritorno al tempo pieno mentre per le superiori punta all'introduzione di un biennio uguale per tutti e al rafforzamento dell'istruzione tecnica. Nella prossima legislatura il Pd intende partire da un piano straordinario contro la dispersione scolastica, dal varo di misure operative per il diritto allo studio e investimenti sulla ricerca avanzata nei settori trainanti e a piu' alto contenuto d'innovazione.
SEL - Ripristinare il tempo pieno a scuola e dire addio al numero chiuso per gli atenei, oltre a un piano straordinario per le assunzioni di docenti e ricercatori, una radicale modifica al sistema di valutazione delle istituzioni e infine, in generale, un incremento dei fondi per il sistema educativo: sono questi alcuni dei punti chiave del programma di Sinistra Ecologia e Liberta'. Tra le proposte anche l'innalzamento a 18 anni dell'obbligo scolastico, un programma di edilizia scolastica, nonche' la costruzione di nuovi nidi pubblici.
PDL - Propone di rafforzare l'autonomia dei singoli istituti nella scelta dei docenti, negli organici e nella gestione dell'offerta formativa. Individua l'inizio del percorso educativo a 5 anni e intende valorizzare l'inglese come lingua di insegnamento nei corsi di laurea. Tra gli obiettivi c'e' anche quello di favorire il rapporto scuola-impresa sostenendo i percorsi di formazione professionale, sul modello delle scuole tecniche tedesche.
SCELTA CIVICA - Nuove risorse alla scuola per circa 8 miliardi di euro, distribuiti nell'arco della legislatura. E' quello che intende fare Scelta Civica per invertire la tendenza a disinvestire nell'istruzione. Gli investimenti in educazione dovranno gradualmente crescere a un ritmo pari a quello della crescita del pil. Tra le priorita' anche una politica fiscale che consenta di dedurre progressivamente le spese certificate in istruzione, un nuovo stato giuridico per i docenti e la costituzione di reti di scuole per un migliore utilizzo degli organici.
LEGA NORD - Ritiene che sia necessario garantire il massimo sostegno alla scuola non statale, incentivando cosi' la concorrenza tra istituti scolastici. Rilancia pure le ''classi ponte'' per gli studenti stranieri.
MOVIMENTO 5 STELLE - Parla di abolizione del valore legale del titolo di studio, insegnamento obbligatorio dell'inglese a cominciare dall'asilo, abolizione della legge Gelmini, risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica, diffusione obbligatoria di internet nelle scuole, graduale sostituzione dei libri cartacei con quelli digitali, accesso pubblico via internet alle lezioni universitarie. Promette anche lo sviluppo delle strutture di accoglienza degli studenti e investimenti nella ricerca.
FERMARE IL DECLINO - Anche il movimento "Fare per fermare il declino" opta per l'abolizione del valore legale del titolo di studio. Intende poi aumentare la concorrenza fra istituzioni scolastiche e rafforzare la selezione meritocratica di docenti e studenti.
RIVOLUZIONE CIVILE - Sostiene il principio di difendere la scuola pubblica, una scuola che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con l'universita' e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati.
I PROGRAMMI DEI PARTITI SULLA SANITA' Difesa del Servizio sanitario nazionale. Su questo punto tutti gli schieramenti in corsa per le elezioni si trovano concordi. Le modalità attraverso le quali attuare tale azione di 'tutela' assumono approcci anche profondamente diversi.
PD - No a tagli e nuovi ticket, anzi l'obiettivo e' quello di togliere quello sulle visite specialistiche, tagliando le consulenze nella sanita' pubblica: e' questo il cuore della proposta Pd sulla Sanita' che prevede anche un piano di rinnovamento tecnologico e strutturale degli ospedali. Nel progetto del partito democratito c'e' anche l'uscita della scelta politica nel momento delle nomine dei dirigenti del servizio sanitario nazionale.
POPOLO DELLA LIBERTA' (PDL) - Nel paragrafo dedicato alla 'Italia federale' e' riportato un principio generale riferibile anche al settore sanitario: ''I costi per i beni e i servizi, ivi compreso il costo per il personale, in tutte le regioni e gli enti pubblici, devono essere quelli relativi al valore piu' basso (costi standard)''. Il principio dei costi standard, afferma Daniele Capezzone, portavoce Pdl, ''e' la vera rivoluzione oltre che la vera spending review. E' paradossale che vi siano zone del paese dove una siringa costa molte volte piu' che in altre zone. Attenzione, perche' la sanita', che e' competenza regionale, porta con se' in genere i due terzi dei bilanci regionali''.
SCELTA CIVICA: Un piano straordinario per la costruzione di 34 nuovi ospedali, sopratutto al Sud, che andranno a sostituire strutture ormai obsolete e costosissime per la manutenzione. E una riforma dei ticket che renda la compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria piu' equa, trasparente e omogenea. Il premier uscente Mario Monti, insieme al 'suo' ministro della Salute Renato Balduzzi, e al direttore dell'Ismett di Palermo Bruno Gridelli, ha scritto il tassello sanita' nella sua Agenda.
SEL: Nei manifesto programmatico si legge: ''Al Governo per cambiare il welfare. Lo Stato sociale non e' un costo. Reddito minimo garantito di 600 euro al mese per chi non lavora. No ai tagli, la sanita' pubblica e' una priorita' della democrazia''. Le proposte sulla Sanita', nel dettaglio, sono in fase di elaborazione.
MOVIMENTO 5 STELLE (M5S): Nel programma si afferma: ''Garantire l'accesso alle prestazioni essenziali del Ssn universale e gratuito; ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali''. Inoltre: ''Promuovere l'uso di farmaci generici e meno costosi''. Si propone di ''separare le carriere dei medici pubblici e privati e non consentire a un medico che lavora nel pubblico di operare nel privato. Incentivare la permanenza dei medici nel pubblico''. M5S propone l'introduzione del ''reato di strage per danni causati dalle politiche locali e nazionali che comportano malattie e decessi nei cittadini nei confronti degli amministratori pubblici''.
RIVOLUZIONE CIVILE: Nel programma di Antonio Ingroia si legge: ''Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la non-autosufficienza''.