Il Viminale ha diffuso i dati sui costi delle Politiche e delle Regionali
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Le spese complessivamente assegnate sul bilancio dello Stato per lo svolgimento delle elezioni politiche di domenica 24 e lunedì 25 febbraio, tenendo anche conto del riparto da effettuarsi per l’abbinamento con le elezioni regionali e della quota di spesa da sostenere per lo svolgimento delle elezioni amministrative della prossima primavera, sono di circa 389 milioni di euro, ripartiti fra i vari Ministeri interessati; per le spese da rimborsare ai comuni è stato assegnato l’importo di 220 milioni di euro circa, mentre per le esigenze di ordine pubblico sono stati destinati 73 milioni di euro.
Il Ministero dell'Interno è quello su cui grava la parte maggiore delle spese, 315 milioni, distribuiti tra quattro voci di spesa: 73 i milioni per il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, 5 i milioni per il Dipartimento della Politiche Personali e 237 i milioni per il Dipartimento Affari Interni e Territoriali.
Nei 237 milioni spesi da quest'ultimo comparto del Viminale ci sono quattro voci di spesa: i seggi elettorali (compresi i compensi di scrutinatori e presidenti) costano la bellezza di 223 milioni di euro; le facilitazioni di viaggio per gli elettori costano 9,8 milioni, l'apparato informatico 2,1 milioni, mentre il personale e la logistica incidono per 1,9 milioni.
I 389 milioni di euro complessivi coprono spese molto diverse: l’organizzazione tecnica e lo svolgimento delle consultazioni (per esempio il montaggio e smontaggio delle cabine e degli altri arredi dei seggi), la movimentazione dei tabelloni per la propaganda elettorale, la raccolta e trasmissione dei dati, il lavoro straordinario del personale dipendente utilizzato.
Ma anche le spese per le agevolazioni di viaggio agli elettori, per il servizio di ordine pubblico presso i seggi, per il funzionamento degli uffici di Prefettura e degli uffici centrali del Ministero dell’interno interessati, per la stampa e distribuzione delle schede e del materiale per i seggi elettorali (verbali, timbri, cancelleria, ecc) e per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero.
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