Dimesso dall'ospedale dopo una settimana: "Il governo si deve fare". Poco prima in una nota: "Noi ci chiamiamo fuori dalla spartizione in Parlamento"
© Ansa
Silvio Berlusconi è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da una settimana in seguito ad una uveite e per problemi di pressione. "Il governo si farà? Si deve fare", ha detto appena uscito. Poco prima, in una nota aveva affermato: "Il Pd continua a ignorare la realtà dell'Italia e i numeri emersi dalle recenti elezioni politiche. Noi ci chiamiamo fuori da ogni trattativa di spartizione delle principali cariche".
Berlusconi dimesso dall'ospedale: "Sono un po' stanco" - Appena uscito a chi gli chiedeva di come si sentisse, il leader Pdl ha risposto: "Sono un po' stanco". Poi ha spiegato che i medici gli hanno prescritto due giorni di convalescenza ad Arcore, prima di andare a Roma. Poi Berlusconi ha parlato del governo che verrà: "Se ci sono persone con la testa sulle spalle, il governo non solo si farà, ma si deve fare". Poi, "è una cosa assolutamente necessaria e chi si sottraesse a questa responsabilità non avrebbe nemmeno più il diritto di stare in politica".
Poco prima di essere dimesso, Silvio Berlusconi ha diramato un comunicato. "Anche se la prospettiva perseguita da Bersani non approderà a nulla, o metterà seriamente a rischio gli interessi dell'Italia, si continuano a ignorare i numeri emersi dalle recenti elezioni politiche", si legge nella nota. "Ci auguriamo che l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica non avvenga nello spirito di occupazione di tutte le istituzioni democratiche, così come avvenne dopo le elezioni del 2006".
"La gravità della crisi economica in cui versa l'Italia - continua la nota - sfugge purtroppo alla maggioranza delle forze politiche, impegnate in un balletto di dichiarazioni irreali, di mosse e contromosse opportunistiche, di tatticismi irresponsabili. Tutto questo avviene mentre milioni di italiani soffrono sempre di più i morsi della crisi economica, con migliaia di aziende grandi e piccole costrette a chiudere i battenti, con le famiglie che sempre di più soffrono dell'impossibilità di far quadrare i conti, con la percezione crescente da parte di tutti di un impoverimento che ci attanaglia e che deprime la nostra speranza nel futuro".
"Di fronte alla drammaticità della crisi economica e all'urgenza che s'insedi un governo capace di assumere immediatamente provvedimenti efficaci, il Pd rovescia sul Paese i propri ritardi, la propria invidia sociale, il proprio odio verso chi ha di più, tutte le proprie contraddizioni inseguendo esplicitamente un accordo di governo con il movimento di Grillo". "Indifferente ai contenuti del programma economico del movimenti cinque stelle, il Pd di Bersani antepone, come sempre, i propri interessi di partito a quelli del Paese".