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Renzi a Bersani:smetti di preoccuparti di me, la Bindi "vigliacca" e Marini "da non eleggere"

Il sindaco di Firenze replica al segretario del partito: "Il Pd prima smette di parlare di Renzi e pensa agli italiani, meglio è". Poi l'affondo a Rosy Bindi e a Franco Marini

12 Apr 2013 - 00:16
 © Ansa

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Matteo Renzi lancia un messaggio al segretario dei democratici: "Il Pd prima smette di parlare di Renzi e pensa agli italiani, meglio è". Poi, il sindaco di Firenze in un'intervista televisiva aggiunge: "Dico a Bersani: smetti di preoccuparti di me e anche di te e pensa agli italiani". Sul governo: "Se Bersani e Berlusconi vogliono fare un bell'accordo, se lo facciano, ma veloce". Altrimenti, "si vada a votare e si smetta di inseguire Grillo".

Renzi: "Non faccio il premier perché ho perso primarie" - In serata, Renzi è intervenuto a Porta a Porta. "Io non faccio il presidente del Consiglio perché ho perso le primarie. Quando ho detto ho perso, ho perso. E non ho chiesto il 40% del partito", ha dichiarato il sindaco di Firenze. "La priorità adesso - ha aggiunto Renzi - è che Bersani ci dica se è in grado di fare un governo o no". Poi, "sia chiaro, io faccio il tifo per Bersani, ma in 47 giorni non è riuscito a fare un governo. Non mi interessa il destino di un politico, ma quello del Paese".

"Bindi vigliacca" - Renzi ha anche attaccato più di un suo compagno di partito. Da Rosy Bindi che "ha scelto di stare con Bersani, poteva fare polemiche durante le primarie. Ora, invece, fa polemiche perché magari non ha più l'ufficio! Attaccare Bersani ex post lo trovo un atteggiamento vigliacco. E' vile pugnalarlo alle spalle". Sono state le parole di Matteo Renzi a proposito delle critiche espresse da Rosy Bindi su "La Stampa" nei confronti del segretario Pd. Poi ha affermato che "Franco Marini è il modello di candidato al Quirinale che non può essere eletto", che non è stato eletto al Senato perché non votato dai cittadini e che si è ricandidato a ottantuno anni, quando poteva anche dire 'va beh mi sto calmo'!". Senza volersi esprimere su un nome per il Colle, Renzi ha concluso che "è ridicola l'idea che il Quirinale adesso tocchi a un cattolico".

D'Alema: "Quirinale? Non sono candidato" - In giornata, si è svolto un incontro tra Massimo D'Alema e Matteo Renzi. Al termine, ai cronisti che gli chiedevano se fosse candidato per il Quirinale, D'Alema ha risposto: "Io non sono candidato a nulla, non ci sono candidati". "Non credo - ha aggiunto - che ci sia stata nessuna telefonata" a proposito di "presunte chiamate romane" volte ad escludere il sindaco di Firenze dai grandi elettori.

"Errore escludere Renzi" - D'Alema ha espresso le sue perplessità sul voto del Consiglio regionale della Toscana che ha escluso il sindaco di Firenze dai grandi elettori inviati a Roma, preferendogli l'attuale presidente dell'assemblea toscana, Alberto Monaci: "Quel voto è stato un errore" ha affermato, osservando però che "è comunque una questione dipesa da dinamiche locali".

"Da me nessun attacco" - "Renzi è una delle personalità importanti di questo partito", ha spiegato D'Alema. "Non ho mai attaccato Renzi, era Renzi che attaccava me", ha ricordato l'ex premier: "Io non sono più parlamentare - ha aggiunto - mi sono auto-rottamato, ho promosso il rinnovamento. Dal punto di vista del mio ruolo politico sono sempre qui, il problema è già risolto in un senso o nell'altro". Nell'ultima campagna elettorale, ha ricordato D'Alema, "sono venuto a Firenze tessendo gli elogi di Renzi", spiegando di aver detto al sindaco "che avevo apprezzato il modo in cui stava dando una mano a Bersani nel corso della campagna elettorale, dimostrando spirito di partito".

Bersani: "Nessuna scissione", e Renzi: "Niente polemiche" - Intanto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, ritorna sullo scontro con Renzi sulla questione dei grandi elettori e assicura che non vi sarà nessuna scissione: "Non abbiamo problemi di questo genere". E, a stretto giro di posta risponde anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che con un post su Facebook, dopo aver criticato la politica nazionale "che discute di tante cose, molte inutili, che riguardano solo gli addetti ai lavori", spiega come le polemiche vanno "lasciate a chi vuole farle, noi lavoriamo".

Bersani: "Io al Colle? Penso solo ai colli piacentini" - "Penso solo ai colli piacentini...". Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, avrebbe risposto con questa battuta, durante l'incontro con il segretario leghista Roberto Maroni sulle ipotesi di stampa che lo darebbero tra i papabili per il Quirinale. Lo stesso vicesegretario del partito, Enrico Letta, ha sottolineato ufficialmente che "Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, non è candidato al Quirinale, come si sostiene in alcune indiscrezioni di stampa in queste ore".

Grandi elettori, caos nelle Marche - Nelle Marche, invece, continua il caos per la nomina dei tre grandi elettori che parteciperanno all'elezione del nuovo Capo dello Stato. All'esclusione del governatore Gian Mario Spacca è infatti seguito un altro colpo di scena nel Consiglio regionale. I due grandi elettori della maggioranza, il presidente Vittoriano Solazzi, e il capogruppo Pd, Mirco Ricci, hanno infatti rinunciato all'elezione. Per la nomina della terna sarà dunque necessario rivotare.

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