Terza giornata di interventi alla Leopolda. Il core del dibattito incentrato sul crac dei 4 istituti di credito e il decreto del governo per salvarle
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L'ultima giornata della Leopolda è stata all'insegna del caso degli istituti di credito "salvati" dal governo con un decreto. Per Matteo Renzi il "nostro sistema è solido" e non bisogna temere. Ma chi strumentalizza le morti, ribadisce, "mi fa schifo". Dello stesso parere il ministro Padoan che comunque ha rassicurato che "valuteremo le responsabilità" proprio mentre l'opposizione chiede la testa della Boschi. Intanto secondo un comunicato delle Nuove Banche CariFe, CariChieti, Marche e Etruria, "i clienti coinvolti, possessori di obbligazioni subordinate, sono 12.500, per un controvalore di 431 milioni di capitale, mentre quelli più a rischio sono 1.010 (persone con meno di 100mila euro di risparmi presso la banca) per un controvalore in obbligazioni di 27 milioni".
Renzi: "Istituiremo una commissione d'inchiesta" - Nel suo intervento Matteo Renzi ha quindi ribadito che "il nostro sistema bancario è più forte e più solido di quello tedesco" e che "la verità verrà fuori". Il premier ha aggiunto che sarà istituita una commissione d'inchiesta sul crac delle banche poiché "non abbiamo scheletri negli armadi". Sul decreto "Salva banche" ha ribadito: "Rifirmerei domani il dl, senza di quello non avremmo salvato i risparmiatori". Secondo i dati delle Nuove banche infatti "il fondo di solidarietà è idoneo per capienza a coprire queste situazioni, che saranno valutate caso per caso".
Pier Carlo Padoan: "Valuteremo le responsabilità" - Anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan è intervenuto alla Leopolda affermando che "le nostre banche sono solide: sono la spina dorsale dell'economia, a maggior ragione dopo l'intervento del governo". E per quanto riguarda il caso delle quattro banche fallite e degli obbligazionisti sul lastrico, "ci sono situazioni che vanno cambiate e responsabilità diffuse di chi ha gestito i rapporti con i risparmiatori magari non fornendo tutte le informazioni. Le responsabilità saranno valutate caso per caso ma saranno presi provvedimenti per evitare che queste cose possano di nuovo succedere".
La Serracchiani chiama il Pd all'unità - "Nel Pd serve unità: c'è posto per tutti e non c'è qualcuno che ha diritto di stare dentro al Pd più di altri, non c'è nessuno che può sentirsi abusivo e nessuno che possa appuntarsi sul petto un'etichetta di sinistra perché altri non ce l'hanno. Il Pd è il partito del centrosinistra". Lo ha detto il vicesegretario del partito Debora Serracchiani dal palco della Leopolda, aggiungendo che "a chi a sinistra del Pd pensa ci sia spazio fuori dal Pd dico che dovranno assumersi la responsabilità di lasciar spazio ai populismi".
Alla Camera si scalda il confronto sulla norma salvagente - Mentre a Firenze era in corso il dibattito alla Leopolda, alla Camera si è scaldato il confronto sulle norme salvagente per gli investitori che hanno perso i risparmi con le obbligazioni nel crac delle quattro istituti italiani, Banca dell'Etruria, Banca Marche, Carife e CariChieti. Sono state circa 100 le proposte di modifica presentate dai diversi gruppi parlamentari ai cinque emendamenti depositati sabato dal governo, che prevedono il fondo di solidarietà con 100 milioni per risarcire i risparmiatori ma anche alcune agevolazioni fiscali per le banche che contribuiscono ai fondi di salvataggio.
Anche Berlusconi commenta il caso banche - Dal caso banche ne parla anche Silvio Berlusconi che commenta: "C'è il pericolo di un crollo di fiducia con conseguenze imprevedibili, una spirale negativa che potrebbe somigliare in piccolo a quella generata dal fallimento della Lehman Brothers". Il leader di Fi in collegamento con Congresso dei Popolari per L'Italia, ha sottolineato come finora "banca voleva dire sicurezza".
M5s: "Mozione di sfiducia contro la Boschi" - Alessandro Di Battista, deputato pentastellato, ha annunciato che "il M5S depositerà nei prossimi giorni una mozione di sfiducia per il ministro Boschi. Non vogliamo che ci siano ministri in conflitto di interessi rispetto a banche favorite da provvedimenti del governo". Il parlamentare punta il dito sul decreto legge che ha trasformato le Popolari in Spa. "Il 'Giglio magico' era informato o no del dl che ha permesso l'aumento di valore delle azioni di Etruria? Si gioca sulle leggi per favorire chi è vicino al governo. Si chiama conflitto di interessi. Abbiamo una banca - sostiene - in cui la famiglia Boschi ha interessi e lo stesso ministro era azionista. Se ha però o meno guadagnato lo scopriremo quando pubblicheranno il loro patrimonio. Potrebbero aver acquistato azioni prima di trasformare la popolare in Spa per poi rivenderla. Dobbiamo capire se qualcuno ha speculato".