In un'intervista a Paolo Liguori, il candidato Pd al Pirellone lancia la sua sfida: "Fare, meglio"
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"Sono un amministratore prestato alla politica". Si definisce così Giorgio Gori, sindaco di Bergamo candidato del Pd alla Presidenza della Regione Lombardia, in un'intervista rilasciata a Fatti e Misfatti di Paolo Liguori. "Voglio portare la mia esperienza di sindaco in un ambito più ampio come quello regionale. Si può fare. Fare, meglio".
Immigrazione - "Noi sindaci siamo stati lasciati soli sull'immigrazione da Regione Lombardia che si è totalmente disinteressata al problema", denuncia Gori, "sono stati fatti grandi proclami contro gli immigrati, ma poi non si è mosso un dito". Secondo il candidato Pd, ci sono delle scelte che si possono fare a livello regionale e propone un progetto che riguarda il lavoro per i richiedenti asilo. "Il problema di gestione dei richiedenti asilo si è aggravato", spiega Gori, "perchè questi ragazzi sono tenuti per molto tempo, fino a due anni, a fare nulla. Questa è una cosa che non dà dignità alle loro giornate e che non dà un senso ai soldi che noi spendiamo per accoglierli. Occorre far in modo che possano spendere il loro tempo nello studio della lingua e nell'imparare una professione per poi svolgerla. Così facendo penso che molte persone, che oggi sono contro gli immigrati, diventerebbero disponibili ad accoglierli e a favorire l'integrazione di chi dimostra di aver voglia di rispettare le leggi".
Sicurezza - "Si può fare molto", spiega Gori, "la Regione potrebbe affiancarsi ai comuni attraverso fondi e contributi per l'assunzione di nuovi agenti di polizia locale per aumentare i presidi sul territorio. Le aree delle stazioni sono critiche in tutte le città, a me piacerebbe avere degli agenti in più da mettere sul territorio". Anche sulla video sorveglianza si può intervenire in modo massiccio attraverso "reti tra privati e pubblici".
Autonomia - "Ho sempre portato avanti le ragioni del sì in tema di autonomia regionale". Risponde così Gori alla domanda di Liguori sul referendum che si è svolto lo scorso 22 ottobre. "Sarebbe stato meglio risparmiare i soldi della consultazione popolare, ma in ogni caso ritengo che più autonomia serva alle regioni per gestire al meglio i servizi da offrire ai cittadini."