Ancora prima di nascere, l'esecutivo giallo-verde se la deve vedere con le pressioni dello spread e il calo della Borsa di Milano. Ppe: "Si rischia nuova crisi euro"
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Giuseppe Conte è il nome che Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno indicato al Quirinale come guida del governo giallo-verde. "Sarà un premier politico", hanno detto, lanciando un messaggio all'Europa e ai mercati. "Il governo metterà al centro l'interesse dell'Italia - ha detto Salvini -. Rispetterà tutti i vincoli ma farà crescere il Paese". "A chi ci critica dall'estero - ha aggiunto Di Maio - dico: almeno prima fateci partire".
Lega e M5s hanno quindi confermato al presidente della Repubblica le indiscrezioni della vigilia e hanno portato al Colle il nome del 54enne Giuseppe Conte come il loro candidato alla presidenza del nascituro governo giallo-verde.
Chi è Giuseppe Conte, il docente che ha messo d'accordo Salvini e Di Maio - Il docente di diritto privato, una cattedra a Firenze, componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa e avvocato cassazionista del Foro di Roma è il profilo che mette d'accordo i due partner di governo ma soprattutto è la carta che Luigi Di Maio e Matteo Salvini si giocano per convincere il Colle e rassicurare l'Europa, nel giorno in cui i mercati già minacciano l'assedio al nuovo esecutivo.
Spread, mercati e Ppe: tutti contro il governo giallo-verde - Il governo giallo-verde infatti ancora prima di prendere forma se la deve vedere con le pressioni dello spread, schizzato ad un passo da quota 190, ai massimi dallo scorso giugno, il calo della Borsa di Milano, i giudizi negativi delle agenzie di rating, con Fitch che avverte del pericolo di una crescita del rischio-Paese. E con le dichiarazioni al curaro del capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, Manfred Weber, che mette in guardia l'Italia dal rischio di provocare una nuova crisi dell'euro: "state giocando col fuoco".
Mattarella preoccupato per i mercati, Salvini contro il Ppe - Così, mentre Sergio Mattarella, preoccupato per le reazioni dei mercati, ha convocato per martedì i presidenti di Camera e Senato, i due leader delle forze giallo-verdi si lanciano all'attacco. E mentre Luigi Di Maio mantiene un low profile, limitandosi a chiedere all'Ue di consentire al governo del cambiamento di dare prova della sua affidabilità, "poi ci criticate, ma almeno fateci partire", Matteo Salvini è tranchant. "Weber pensi alla Germania che al bene degli italiani ci pensiamo noi", ha ruggito infatti il segretario del Carroccio.
"Scherza col fuoco chi non rispetta la democrazia" gli fa eco il M5s anche se è soprattutto il leader della Lega, in procinto di incontrare in settimana lo stratega di Donald Trump Steve Bannon, che è andato all'attacco. "Io sono civile, educato e rispettoso, ma basta. Come è possibile farsi dare minacce e ordini da chi ha portato l'Italia al massimo della precarietà?".
L'endorsement del Front National - Di certo non aiuta la causa gialloverde l'endorsement del Front National con Marine Le Pen che ha esultato per le notizie sull'imminente governo Lega-M5S: "I nostri alleati arrivano al potere e aprono prospettive strabilianti, innanzitutto con il grande ritorno delle Nazioni!".
Il nodo del ministero dell'Economia - Lo scenario che sta montando intorno al governo Lega-M5s, non rasserena il Capo dello Stato che ora intende vagliare con cautela la composizione della squadra di governo che Di Maio e Salvini hanno detto di avergli consegnato. Come le tensioni sui mercati, al Presidente preoccupano in particolare i ministri economici e in particolare quello del Tesoro per il quale è in predicato anche l'ex ministro del governo Ciampi, Paolo Savona, economista anti-euro.
Di Maio: "Giorno storico, inizia la Terza Repubblica" - Ma i due leader formalmente glissano sulla composizione della squadra. Il leader M5s ha parlato di un "giorno storico" e assicurato che con questo governo partirà la "terza Repubblica". Incontrando i parlamentari, accolto da un lungo applauso per il risultato ottenuto fino ad ora, ha assicurato inoltre che il candidato premier prescelto "tutti se lo immaginano come una persona debole, invece è uno veramente tosto. Ed incarna i valori M5s".
Salvini, dal Quirinale, ha provato intanto a calmare le acque: "Nessuno ha niente da temere dalle nostre politiche economiche" e ha promesso di voler ridurre il debito e voler far crescere il Paese "rispettando tutte le normative e i vincoli".
Fratelli d'Italia non entrerà al governo - Mentre si discute della squadra di governo si è chiusa, intanto, la possibilità di un allargamento a FdI. Nonostante il colloquio lungo e cordiale tra Meloni e Salvini, il vertice tra i due si è concluso infatti con una fumata nera: FdI non entrerà al governo e martedì dovrebbe ufficializzare la decisione.