Il segretario reggente dem si dice pronto a evitare di "consegnare il Paese a derive pericolose". Berlusconi: "Impegno senza veti né preclusioni". Giovedì Fico incontrerà le delegazioni di Pd e M5s
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Il Pd è chiamato da molti a "provare" a fare un governo. Lo ha detto il segretario reggente Maurizio Martina, precisando che "c'è preoccupazione vera rispetto a un governo a trazione leghista. L'impressione che ho è che tanti chiedano di provare a fare un lavoro, sapendo che è complicato, nessuno la fa facile. Ma se il rischio è consegnare il Paese a derive pericolose" il Pd è consapevole di dover "provare a prendere un'iniziativa. Decideremo insieme".
"L'ho già detto tante volte: l'ipotesi di un voto anticipato, di un voto a breve, mi preoccupa perché darebbe un segnale sbagliato e rischierebbe di replicare una situazione che non possiamo permetterci", ha sottolineato Martina a margine di una manifestazione dell'Anpi a Roma. Intanto il presidente della Camera, Roberto Fico, ha annunciato che incontrerà le delegazioni di Pd e M5s rispettivamente alle 11 e alle 13 di giovedì.
Il reggente del Partito democratico ha poi parlato dello stop alla collaborazione con la Lega da parte del candidato premier M5s, Luigi Di Maio: "Si tratta di un passaggio politicamente importante perché escludere definitivamente una trattativa come quella che abbiamo visto fin qui tra Lega, 5 Stelle e centrodestra è un cambiamento che avevamo chiesto ed effettivamente le parole di Di Maio sono state molto nette e molto chiare".
Berlusconi: "Impegno senza veti né preclusioni" - "Siamo impegnati a cercare una soluzione alla crisi politica, senza veti né preclusioni, rispettosa del voto espresso dagli italiani". Lo ha affermato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi alle Malghe di Porzus, sul palco per la campagna elettorale per le Regionali in Friuli, evidenziando che "tutte le forze politiche hanno il dovere di essere responsabili, nel linguaggio e nei comportamenti. Il calcolo politico non può portare a disgregare quella convivenza democratica faticosamente acquisita settant'anni fa".
Berlusconi: "Davanti a M5s gente si sente come ebrei con Hitler" - Il leader di Forza Italia a Porzus è tornato anche all'attacco di M5s. "Siamo di fronte a un grave pericolo - ha sottolineato. - L'altro giorno stavo dando una mano a delle persone e ho chiesto loro come si sentissero di fronte a questa formazione politica, che non si può certo definire democratica. Uno mi guarda negli occhi e mi dice: 'Credo che ci sentiamo come gli ebrei al primo apparire della figura di Hitler'". A queste parole ha risposto Matteo Salvini. "Berlusconi paragona i 5 Stelle ai nazisti? - ha replicato il numero uno della Lega. - E' meglio tacere e rispettare il voto degli italiani invece di dire sciocchezze. Io voglio dare un governo all'Italia, sono stufo di insulti, capricci e litigi". Poco dopo, in una nota, la precisazione dello staff di Silvio Berlusconi: "Al presidente sono state attribuite parole che - come ha invece chiaramente detto - appartengono ad altri. In particolare la frase legata agli ebrei ed Hitler è stata pronunciata da uno dei partecipanti ad un incontro del 24 aprile a Pordenone: è di tutta evidenza che questo concetto è stato semplicemente riferito". "Questa frase, che chiaramente non appartiene al pensiero e al sentire del presidente Berlusconi, lo ha molto colpito proprio per la gravità del contenuto", conclude la nota.
Calenda: "In caso di alleanza col M5s mi dimetto" - Proseguono però le tensioni all'interno del Pd, con il ministro uscente dello Sviluppo economico Carlo Calenda che ha confermato il suo addio ai dem "in caso di un'alleanza col M5s". "Mi sono rotto di questa politica da tifo da stadio e opposti bullismi. Non ha nulla a che fare con la complessità dei problemi che dobbiamo affrontare e neanche con una politica forte di cui abbiamo disperatamente bisogno", ha aggiunto. E sulla possibilità di candidarsi alla segreterai del partito: "No, grazie. Ci sono dentro da troppo poco tempo e francamente in questo stato di marasma e di opposte tifoserie aggiungerei solo caos".
Rosato: "Tra noi e M5s distanze abissali" - A storcere il naso davanti a un accordo coi 5 Stelle è anche il deputato dem Ettore Rosato, secondo il quale tra dem e Movimento esiste un'esigenza, certo, di "discussioni approfondite", ma "le distanze restano abissali, enormi". "Siamo stati avversari per cinque anni non per caso - ha proseguito - ma per profondi motivi di divergenza: questo non va dimenticato nell'affrontare consenso di responsabilità il mandato che il Presidente della Repubblica ha assegnato a Roberto Fico". E, ha precisato, "il fatto di incontrare il presidente della Camera non significa che si può arrivare a un approdo per costruire un governo assieme".
Giacomelli: "Renzi ritiri le dimissioni e guidi questa fase" - "Senza mettere in dubbio la stima per le persone, credo davvero che dovremmo chiedere a Matteo Renzi di ritirare le sue dimissioni e guidare tutto il partito in questo confronto". Lo ha detto il sottosegretario Antonello Giacomelli. "Si tratta di una verifica importante, per i diversi scenari che possono aprirsi ed il Pd non può affrontarla con un assetto provvisorio, con una gestione transitoria, con il suo leader politico defilato".