Dopo l'inchiesta sul petrolio e il caso Guidi l'esecutivo rischiava di cadere, ma la maggioranza di Palazzo Madama ha votato contro
Il governo incassa l'ennesima fiducia al Senato: respinte le due mozioni di sfiducia, sia quella presentata dal M5S, che da Forza Italia-Lega (183 i no alla mozione dei 5 stelle e 180 a quella del centrodestra). Le due mozioni sono state depositate a Palazzo Madama dopo lo scoppio del caso Tempa Rossa, che ha portato alle dimissioni del titolare del ministero per lo Sviluppo economico Federica Guidi.
Il Pd esulta e attacca: opposizioni come pifferi "Maggioranza di governo coesa e debacle delle opposizioni, questo è l'esito delle strumentali mozioni di sfiducia presentate dalla triplice M5s, Lega, FI. Ben trenta sono stati gli assenti tra i senatori di opposizioni raffazzonate e senza prospettive. Neppure loro hanno ritenuto serie le mozioni di sfiducia. Come i pifferi di montagna, partirono per suonare e tornarono suonati". Lo dice il senatore del Pd Luciano Pizzetti, sottosegretario per i Rapporti col Parlamento.
L'affondo di Renzi contro la barbarie giustizialista - In precedenza aveva parlato in Aula Renzi replicando alle accuse delle opposizioni che puntano il dito contro di lui e il suo esecutivo sia per l'inchiesta petrolio, sia per l'operato nel suo complesso. Il premier si era scagliato contro la "barbarie giustizialista" e contro "i giustizialisti a senso unico". Questo affondo gli era valso un applauso bipartisan, particolarmente sentito, dai banchi di Forza Italia.
Renzi non aveva mai citato la vicenda del ministro Guidi, dimessasi per le intercettazioni con il compagno per le autorizzazioni su Tempa Rossa, respingendo tuttavia l'accusa di un governo vicino alle lobby.