Cordiale colloquio tra il Santo Padre e il Capo dello Stato. Il pontefice auspica "cooperazione internazionale per i migranti", il Capo dello Stato chiede che "le istituzioni siano responsabili"
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Si è svolto in un'atmosfera cordiale l'incontro al Quirinale tra Sergio Mattarella e Papa Francesco Bergoglio, salito al Colle per ricambiare la visita del presidente della Repubblica del 18 aprile 2015. Il pontefice è stato accolto dal Capo dello Stato nel Cortile d'onore e il colloquio si è svolto nello studio del presidente, dove c'è stato lo scambio di doni: per il Papa un fermaglio di piviale, per Mattarella un'icona russa con i santi Pietro e Paolo.
Dopo il colloquio, il Santo Padre e Mattarella si sono fermati nella cappella dell'Annunziata, come è consuetudine quando un Papa viene ricevuto al Quirinale, per un momento di preghiera, e poi sono entrati nella Sala dei Corazzieri per incontrare le alte cariche dello Stato: la presidente della Camera Laura Boldrini, il presidente del Senato Pietro Grasso e numerosi membri del governo ed esponenti di partiti, tra cui anche il sindaco di Roma Virginia Raggi. Ad accogliere Francesco e Mattarella c'era anche il primo corazziere di colore: un giovane di origini brasiliane, nato in Italia, che oggi presta servizio sull'imponente scalone che porta al Salone dei Corazzieri.
Mattarella: "L'impegno pubblico chiede alta responsabilità" - Il presidente ha detto "Lo terrò carissimo" riferendosi all'icona ricevuta in dono. E nel suo discorso davanti alle alte cariche, ricordando il tema dell'emergenza lavoro sollevato più volte dal pontefice, ha affermato: "I giovani ci interpellano e ci richiamano alla responsabilità per elaborare politiche di crescita al passo con i tempi". E sul lavoro: "Bisogna garantire dignità ed evitare l'emarginazione".
Il presidente ha poi sottolineato che le parole di Papa Francesco a Genova "fanno ben comprendere quanto sia elevata la responsabilità che incombe su chi è chiamato a esercitare i pubblici poteri e quanto profondo debba essere l'impegno nell'assicurare giorno dopo giorno dignità, riconoscimento di un ruolo nella società rispetto elementi fondanti di ogni civile convivenza, attraverso la garanzia a tutti del lavoro". E ha aggiunto: "Agire con crescente impegno affinché prevalga una condizione di equità e quindi stabilità sociale e di concordia è un obiettivo che deve trovare prioritaria applicazione nei confronti dei giovani".
Il Papa: "Urgente cooperazione internazionale sui migranti" - Il Santo Padre è tornato a porre l'attenzione sui migranti dicendo: "E' chiaro che poche nazioni non possono farsene carico interamente, assicurando un'ordinata integrazione dei nuovi arrivati nel loro tessuto sociale. Per tale ragione, è indispensabile e urgente che si sviluppi un'ampia e incisiva cooperazione internazionale".
"Risorse per il lavoro, non speculazioni" - E' poi intervenuto sull'altra emergenza del momento, il lavor, auspicando "un'alleanza di sinergie e iniziative perché le risorse finanziarie siano poste al servizio di questo obiettivo di grande respiro e valore sociale e non siano invece distolte e disperse in investimenti prevalentemente speculativi, con mancanza di un disegno di lungo periodo, insufficiente considerazione del vero ruolo di chi fa impresa" e "debolezza e istinto di fuga davanti alle sfide del nostro tempo".