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M5s, Emanuele Dessì si difende: "Sette euro di affitto? E' la legge che me lo impone"

Dopo le polemiche nate in seguito ad un'inchiesta giornalistica, il candidato pentasetellato parla anche del suo rapporto con gli Spada: "Non li frequento"

02 Feb 2018 - 18:23
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"Perchè pago 7 euro d'affitto? E' una legge regionale che lo stabilisce". Il candidato M5s nel collegio senatoriale di Latina, Emanuele Dessì, si difende in diretta su Facebook dopo le polemiche nate in seguito ad un servizio realizzato da Piazza Pulita. "Nonostante il canone di locazione non lo decidessi io ho chiesto più volte di pagare una cifra più alta e congrua, anche 200 euro", ha precisato Dessì, "perchè ritengo vergognoso un affitto di questo importo, però la legge lo impone, il Comune ha fatto istanza di rigetto ogni volta che provavo".

Il rapporto con gli Spada - Dessì si difende anche dall'accusa di avere rapporti con il caln degli Spada e spiega: "Durante la primavera del 2014 pubblicai un video su una palestra in cui c'era il campione Domenico Spada. Io non frequentavo nessun clan Spada, frequentavo il pugile campione del mondo che si chiama Domenico Spada. Mi interessava il suo talento".

"Romeno picchiato? Non sono razzista" - "Il video in cui litigavo con dei ragazzi romeni era pubblico da anni. Non volevo menare quella persona, è capitato", spiega il candidato M5s su Facebook rispondendo alle accuse mosse da un consigliere regionale del Pd. "Queste cose sono uscite dopo la presentazione della lista del M5s, non è un caso. E' stato tirati tutto fuori ad arte per colpire il partito che rappresento. Mi scuso di quel gesto. Camminavo con mia moglie all'epoca e uno di loro mi chiede una sigaretta. Io non fumo e gli rispondo di non averla, lui mi sputa sui piedi e si gira". E aggiunge: "Mia moglie gli ha chiesto 'ma cosa fai' e lui ha detto in romeno una volgarità. Poi mi ha sputato. Forte dell'esperienza pugilistica ho colpito quell'uomo, dovevo difendere mia moglie e i miei figli. Ho sbagliato a condividere uno sfogo. Non sono un razzista".

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