"Secondo i dati resi noti dal Viminale nei giorni scorsi - scrive il presidente della Regione -, la Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Lazio, come percentuale di presenze di immigrati nelle strutture di accoglienza".
Dopo la risposta piccata del premier Matteo Renzi che ha ribadito che uno dei primi ad avanzare la linea delle quote di distribuzione fu proprio colui che ora le critica, Maroni dichiara: "Evidentemente ho messo il dito nella piaga e qualcuno ha avuto questa reazione isterica a sinistra".
"Ho letto che Chiamparino dice che sbaglio, vorrà dire che lui è pronto ad accogliere tutti gli immigrati, lo dica ai piemontesi", chiosa il presidente della Regione Lombardia. "Io sono pronto a un confronto ma il governo non ci ha mai coinvolti direttamente", prosegue.
"Premierò chi non li accoglie" - "Faccio come Renzi: premierò i Comuni che rifiutano di prendere clandestini. Così vediamo se qualcuno ha qualcosa da dire", aggiunge poi Maroni sfidando apertamente il presidente del Consiglio.
Crocetta in controtendenza: "Fondi a chi ospita" - "Con buona pace della Lega e di Maroni, i Comuni siciliani che accolgono i migranti oltre alla premialità dello Stato riceveranno fondi anche da parte della Regione siciliana". Lo annuncia il governatore Rosario Crocetta.
L'assessore alla Funzione pubblica Ettore Leotta d'intesa col presidente siciliano ha elaborato un disegno di legge che la giunta regionale esaminerà alla prossima riunione. "I parametri per l'erogazione dei fondi - dice Crocetta - si baseranno sia sul numero di sbarchi sia sul numero delle persone realmente accolte nei centri di accoglienza per i migranti e per i minori non accompagnati".
Slitta la ridistribuzione di 40mila migranti in Ue - Intanto fonti Ue fanno sapere che sui ricollocamenti intra-Ue di 40mila richiedenti protezione internazionale (24mila dall'Italia e 16mila dalla Grecia), al consiglio Affari interni di martedì, non ci saranno decisioni formali. Le stessi fonti evidenziano poi nette divisioni sul meccanismo basato su una chiave di ripartizione obbligatoria, proposto dalla Commissione. Un ok politico è atteso dal summit dei leader del 25 e 26 giugno, ma la chiusura del dossier slitta al semestre europeo di presidenza lussemburghese, al via da luglio.