Ha suscitato polemiche il paragone tra Roma e Bucarest fatto dal vicepresidente della Camera
E' bufera sul post di Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente M5s, che fa un paragone tra Roma e Bucarest in materia di immigrazione ed emigrazione. "L'Italia - ha scritto sulla sua pagina Facebook facendo scoppiare la polemica politica - ha importato dalla Romania il 40% dei loro criminali. Mentre la Romania sta importando dall'Italia le nostre imprese e i nostri capitali. Che affare questa UE!". E continua: "Siccome in Italia la politica non ha mai voluto far funzionare la giustizia, anzi molto spesso l'ha sabotata volutamente, noi stiamo attraendo delinquenti, mentre le nostre imprese scappano dove i sistemi giudiziari sono più efficienti: come in Romania! Vi chiedo di ascoltare questi due minuti del Procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita per capire cosa hanno creato in Italia 20 anni di partitocrazia degli amici degli amici. Basta non votarli più per far cambiare le cose".
Le reazioni Vigorosa protesta anche da parte dell'ambasciatore romeno George Gabriel Bologan, che, in una lettera a La Stampa, sottolinea: "Sosteneva John Austin che 'pronunciare una frase significa svolgere un'azione che può distruggere o edificare'. E le parole, anche se in un certo contesto, possono offendere senza che questo sia il fine voluto. La comunità romena è ben integrata nel tessuto sociale italiano. Al di là della dialettica politica interna che non mi riguarda, credo che i messaggi positivi possano dare di più. Il dialogo e la conoscenza aiutano tanto".
Dura e netta anche la reazione di Gianni Pittella, presidente del Gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento europeo: "Di Maio, che idiozia! Ma come può un esponente di spicco del M5S e vicepresidente della Camera lasciarsi andare a idiozie del genere sul conto di un intero popolo, quello rumeno, che tanto ha dato in termini umani, sociali ed economici all'Italia. Non si tratta di razzismo ma ahimé di becera ignoranza. Torna a studiare Di Maio. Risparmiaci il tuo quotidiano festival delle idiozie".