AVEVA 95 ANNI

E' morto l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

Le esequie lunedì in forma privata. Nato a Livorno il 9 dicembre 1920, fu anche presidente del Consiglio ('93-'94) e governatore della Banca d'Italia ('79-'93)

16 Set 2016 - 20:17

Carlo Azeglio Ciampi, ex governatore della Banca d'Italia ed ex presidente della Repubblica, è morto all'età di 95 anni a Roma. Recentemente era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Il 13 maggio del 1999 venne eletto decimo presidente della Repubblica con 707 voti su 1010. In precedenza era stato presidente del Consiglio del mimistri dal 28 aprile del '93 al 10 maggio del '94. Fu governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993.

Camera ardente in Senato sabato e domenica - La camera ardente sarà allestita sabato e domenica a Palazzo Madama per consentire a tutti quelli che lo desiderano un ultimo saluto al presidente della Repubblica. Nel salone Nassiriya si potrà visitare la salma sabato dalle 16 alle 19 e domenica dalle 9 alle 13, alla presenza del presidente del Senato Pietro Grasso. Lunedì invece i funerali si terranno in forma privata a Roma in chiesa, probabilmente nella parrocchia di San Saturnino, al quartiere Trieste.

Il più amato dopo Pertini - Nato a Livorno il 9 dicembre 1920, Ciampi è il presidente della Repubblica più amato dagli italiani dopo Sandro Pertini. L'uomo venuto dalla Banca d'Italia che cercò di riconsegnare agli italiani il sentimento patriottico nazionale. Europeista convinto, Ciampi è considerato una figura fondamentale nell'ambito dell'adozione dell'euro e uno dei ministri più popolari del governo perché godette anche dell'appoggio del mondo economico e finanziario, oltre che della stima dei dirigenti dell'Unione europea. Governatore della Banca d'Italia, ministro del Tesoro dei governi D'Alema e Prodi, Ciampi ebbe un gradimento popolare sempre compreso tra il 70 e l'80%.

La carriera nella Banca d'Italia - Nel 1946 si laurea in giurisprudenza presso l'Università di Pisa e nello stesso anno è assunto alla Banca d'Italia, dove inizialmente presta servizio presso alcune filiali, svolgendo attività amministrativa e di ispezione ad aziende di credito. Segretario generale della Banca nel 1973, vice direttore generale nel 1976, direttore generale nel 1978, nell'ottobre 1979 è nominato Governatore e presidente dell'Ufficio Italiano dei Cambi. Tutte funzioni che ha assolto fino al 28 aprile 1993.

Il mandato da premier e gli incarichi internazionali - Dall'aprile 1993 al maggio 1994 è stato presidente del Consiglio dei ministri. Durante la XIII legislatura è stato ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, nel governo Prodi (dall'aprile 1996 all'ottobre 1998) e nel governo D'Alema (dall'ottobre 1998 al maggio 1999). Ciampi ha inoltre assunto molti incarichi a livello internazionale, tra cui quelli di: presidente del Comitato dei governatori della Comunità europea e del Fondo europeo di cooperazione monetaria (nel 1982 e nel 1987); vice presidente della Banca dei regolamenti internazionali (dal 1994 al 1996); presidente del Gruppo Consultivo per la competitività in seno alla Commissione europea (dal 1995 al 1996); Presidente del comitato interinale del Fondo Monetario Internazionale (dall'ottobre 1998 al maggio 1999).

Presidente della Repubblica - Il 13 maggio del 1999 è eletto, in prima votazione, decimo presidente della Repubblica Italiana. La sua candidatura venne avanzata da un vasto schieramento parlamentare e in particolare dall'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema, il quale ottenne, durante le trattative, il benestare dell'opposizione di centro-destra. Ciampi, non iscritto a nessun partito, venne eletto alla prima votazione con una larga maggioranza (707 voti su 1010). Nel maggio del 2006, al termine del suo mandato, in qualità di presidente Emerito della Repubblica Italiana, assume di diritto la carica di senatore a vita.

Il legame con la Nazionale di calcio - Proprio come Pertini, indimenticabile spettatore della vittoria della Nazionale ai Mondiali del 1982, anche Ciampi assistette a una finale calcistica dell'Italia: il 2 luglio 2000 era infatti presente, come capo dello Stato, allo Stadio De Kuip di Rotterdam per assistere alla finale di Euro 2000 persa 2-1 dagli azzurri ai supplementari contro la Francia.

Le frasi più celebri - Tra le frasi più celebri quella pronunciata il 4 novembre 2005, anniversario della vittoria nella Prima Guerra Mondiale, giorno dell'Unità nazionale e festa delle Forze Armate: "L'Unità d'Italia, l'indipendenza e la libertà sono conquiste straordinarie che vanno difese ogni giorno". E vanno difese con la "capacità di cooperare per il bene comune, con il desiderio di provare, anche individualmente, la gioia di fare qualcosa per il bene dell'Italia, per il suo prestigio nel mondo, per il benessere della nostra comunità".

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