Il reggente del Partito Democratico: "Penso che un governo M5s-Lega sia pericoloso per il Paese". Cuperlo: "Bisogna superare il renzismo". Calenda: "Rimettersi in cammino con umiltà e pragmatismo"
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"Sono d'accordo con Cuperlo: il 4 marzo ci ha consegnato l'opposizione ma guai all'Aventino". Lo ha detto il reggente del Pd, Maurizio Martina. "Anche io penso che un governo M5s-Lega sia pericoloso per il Paese. Non ci tireremo indietro dal confronto e non aspetteremo che siano solo le forze che hanno vinto a fare le loro mosse. Noi cercheremo di organizzare l'alternativa con un lavoro di centrosinistra aperto e plurale", ha aggiunto.
Secondo Martina, intervenuto a una una iniziativa di Sinistradem al Nazareno, il Pd deve ricostruire una "leadership collegiale" e deve tornare ad essere una "comunità di destino".
"No ai vecchi schemi" - "No ai vecchi schemi blairismo e socialdemocrazia, serve una nuova ricerca di pensiero - ha proseguito Martina -. Il bisogno di protezione non è un tema che possiamo regalare alla destra, la paura non è un tema che possiamo regalare alla destra". Per Mertina "non basta dire 'siamo l'alternativa ai populisti', perché così descrivo loro ma non riesco ad avanzare una proposta. Se ci serve una visione del mondo, ci serve un partito. Il Pd con tutti i suoi limiti e' ancora una delle sperimentazioni piu' avanzare in Europa".
"Bisogna cambiare il Pd" - "Bisogna cambiare il Pd, dare una scossa, a ogni livello, a ogni ambito. Provare ad aprire: serve un lavoro di riorganizzazione prima che operativa clamoroso", sottolinea. "Non basto a me stesso: chiedo una mano. Se ne può uscire con una leadership collettiva e una idea di comunità nuova", ha concluso.
Cuperlo: "Pd superi il renzismo, sconfitto dagli elettori" - Nel corso dell'iniziativa Sinistradem è intervenuto anche Gianni Cuperlo che ha sottolineato come la sconfitta del Pd alle elezioni, "la più grave della breve storia del nostro partito", ha soprattutto due cause: aver voluto "rompere il nostro campo" e "il renzismo" che è stato rifiutato dagli elettori. "Il ricambio di una linea e di una leadership - ha sottolineato Cuperlo - sono la risposta che bisogna dare agli elettori. Il mio problema non è Matteo Renzi, a lui ho espresso solidarietà sul piano umano. Ma con la stessa chiarezza dico che bisogna superare il renzismo, quel metodo. Io per primo ho riconosciuto che il renzismo è stato un disegno politico, una strategia che puntava ad immaginare una fase nuova per lo sviluppo del paese ma il 4 marzo ha detto che quel disegno è stato sconfitto ed è qui il limite di fondo di alcune reazioni, nel rimuovere ancora di più la realtà per come si è manifestata. Quel disegno non ha convinto una parte larghissima degli elettori".
Calenda: "Rimettersi in cammino con umiltà e pragmatismo" - "Non possiamo iniziare una giaculatoria per mesi sulla sconfitta: deve esserci un termine breve per ragionare sulla sconfitta e un termine lungo per ragionare sul futuro. Possiamo rimetterci solo in cammino con l'umiltà". Lo ha detto il ministro Carlo Calenda intervenendo al Nazareno. "Ricette facili non le abbiamo: dobbiamo agire con pragmatismo e serieà senza dire che i problemi sono alle nostre spalle perché ce li abbiamo per tre quarti davanti", ha aggiunto