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Pensioni, Consulta boccia "norma" Fornero: rischio buco Inps da 5 mld

No al meccanismo che blocca la perequazione 2012-13 perché incostituzionale. Governo: "Situazione non facile ma troveremo soluzione"

30 Apr 2015 - 20:46
 © ansa

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La Consulta ha bocciato la norma che, per il 2012 e 2013, ha stabilito che sui trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo Inps scattasse il blocco della perequazione. Questo meccanismo, che adegua in pratica le pensione al costo della vita, è per i giudici incostituzionale. La legge bocciata è la cosiddetta norma Fornero contenuta nel "Salva Italia".

Con quelle disposizioni venivano bloccati gli aumenti di tutti i trattamenti più ricchi, quelli che superavano di tre volte il minimo Inps, per gli anni 2012 e 2013. Per la Corte, nonostante quel blocco fosse motivato dalla contingente situazione finanziaria, ovvero dalla crisi che finanziaria che stava aggredendo il nostro Paese, è incostituzionale.

L'impatto sui conti pubblici, stimato dall'Avvocatura dello Stato quando si tenne l'udienza pubblica, è davvero considerevole: sarebbe infatti pari a circa 1,8 miliardi per il 2012 e circa 3 miliardi per il 2013. Tutti soldi che a questo punto andrebbero restituiti.

Immediata la replica dell'ex ministro, che precisa: "Il blocco della perequazione per le pensioni oltre tre volte il minimo non fu scelta mia, fu una decisione di tutto il Governo presa per fare risparmi in tempi brevi. ''Vengo rimproverata per molte cose - dice la Fornero - ma quella non fu una scelta mia, fu la cosa che mi costò di più"

Fornero ricorda che proprio su questo punto si commosse fino al pianto nella conferenza stampa di presentazione del Salva Italia. ''Fu ritenuta dal governo nel suo insieme, ha detto, soprattutto da quelli che guardano ai conti, una scelta necessaria perché dava risparmi nell'immediato''. Fornero ha concluso dicendo: ''la Corte avrà avuto le sue buone ragioni''.

Governo: "Situazione non facile" - "Stiamo verificando l'impatto che la sentenza della Consulta può avere sui conti pubblici, non sarà una prova facile ma non siamo molto preoccupati". Così fonti di Palazzo Chigi che sottolineando come "siamo al governo per risolvere questioni complesse, quindi calma e gesso: studieremo la sentenza e troveremo la soluzione".

Morando: se soldi andranno restituiti lo faremo - "Se si dichiara illegittima la mancata corresponsione dell'adeguamento, quei pensionati ora hanno diritto ad averlo. La conseguenza e' che l'adeguamento va corrisposto". Lo ha affermato il viceministro dell'Economia Enrico Morando, sottolineando di non avere ancora letto le motivazioni della sentenza. "Dopo valuteremo cosa fare".

"Ancora non abbiamo effettuato i calcoli ma e' chiaro che la sentenza ha conseguenze rilevanti sul bilancio pubblico", ha proseguito il viceministro: "Stupisce l'assenza di bilanciamento rispetto all'articolo 81" della Carta. Così "si scarica un onere significativo sul bilancio dello Stato".

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