AL RADUNO LEGHISTA

Raduno Lega, il centrodestra riparte da Bologna: "Uniti vinceremo"

Salvini: "Oggi si apre una nuova pagina: abbiamo riunito le opposizioni della gente perbene. Sgombereremo i centri sociali e cominceremo la politica del fare"

08 Nov 2015 - 22:26

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Per ricompattarsi, il centrodestra ha scelto una delle piazze più simboliche della sinistra italiana: piazza Maggiore, a Bologna. Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno risposto all'appello di Matteo Salvini ed hanno partecipato alla manifestazione organizzata dalla Lega per lanciare il messaggio che "per vincere bisogna essere uniti, ma senza organizzare un ritorno al passato", come ha detto lo stesso leader del Carroccio.

Raduno Lega, il centrodestra riparte da Bologna: "Uniti vinceremo"

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"Questo - ha chiarito Salvini - non è un ritorno al '94, alle vecchie formule, alle marmellate, qua comincia qualcosa di nuovo che è guidato dalla Lega, ma che è aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica".

L'attacco di Salvini al "parassita" Renzi - Salvini ha quindi criticato pesantemente Matteo Renzi dicendo che "questo incapace divide la società in uomini e bestie. Io, come faceva Miglio, divido la società in produttori e parassiti e Renzi è un degno rappresentante dei parassiti, lui Alfano, la Boldrini, gente che in un Paese civile non amministrerebbe neanche il condominio".

Salvini: "Dopo i campi rom, sgombereremo i centri sociali" - Il segretario del Carroccio ha poi detto che "dopo i campi rom, sgombereremo anche i centri sociali" e sulle primarie ha dichiarato: "Se si fanno è meglio, se non si fanno amen, non mi impicco sul metodo. Non faccio come il Pd che si scanna sulla primarie. Se per un centrodestra ampio sacrifico le primarie le sacrifico volentieri".

Salvini e la rivendicazione della leadership del centrodestra - Tuttavia, ancor più che le parole, ad essere importanti sul palco di piazza Maggiore sono state le simbologie: Salvini ha, di fatto, rivendicato la leadership sua e della Lega sulla nuova alleanza. Da Berlusconi, al quale non è stato riservato l'onore della chiusura, non è arrivata una vera e propria abdicazione: ha speso parole di grande apprezzamento per i suoi alleati che insieme hanno i suoi anni, ma ha anche fatto loro capire che senza di lui la nuova alleanza non ha chance.

In piazza Maggiore circa 20mila persone - La manifestazione bolognese è stata un buon successo di affluenza (circa 20mila persone in piazza, non certo i 100mila annunciati da Salvini, ma comunque un discreto colpo d'occhio) in una città totalmente blindata, con numerosi cortei antagonisti che si sono conclusi con una carica, un funzionario di polizia ferito e due manifestanti fermati: un bilancio che, data la tensione della vigilia, si temeva molto peggiore.

Maroni: "Pronti a governare l'Italia" - Ma è servita anche, come non ha mancato di sottolineare un politico navigato come Bobo Maroni, a definire il "perimetro del centrodestra che si candida a governare l'Italia". Un perimetro dal quale è fuori il Nuovocentrodestra: il suo leader, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è stato attaccato dal palco almeno quanto Renzi, che almeno nelle intenzioni dell'iniziativa, era il bersaglio privilegiato.

L'attacco di Salvini ad Alfano: "Inutile e incapace" - Salvini non ha scelto eufemismi. "Con noi un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano non ci sarà mai: occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, e lascia perdere la politica che non fa per te".

Alfano: "Salvini? Quaquaraquà incolto e ignorante" - Il ministro dell'Interno gli ha replicato con le parole del suo conterraneo Leonardo Sciascia: "Salvini non è un piccolo uomo o un ominicchio, ma un quaquaraquà incolto e ignorante cui nessun Paese al mondo affiderebbe neanche la delega alle zanzare. Lui rappresenta la destra estrema con la quale non vogliamo avere nulla a che fare".

Alfano: "Berlusconi? Triste a 80 anni andare a farsi fischiare dai leghisti" - Alfano ha criticato apertamente anche il suo ex mentore, Silvio Berlusconi, autore di una scelta di campo che pare ormai irreversibile. "Andare a 80 anni a farsi fischiare da questa gente è una cosa molto triste. Salvini è diventato il suo diretto superiore", ha detto alludendo anche ai mugugni della piazza leghista quando l'ex premier si è dilungato a snocciolare il suo programma elettorale.

Berlusconi: "Con questa ritrovata unità vinceremo" - Berlusconi, in compenso, non ha fatto mistero di non avere nostalgie del suo ex delfino. "Con questa ritrovata unità - ha detto l'ex Cav - superiamo il 40% e vinciamo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno".

Giorgia Meloni: "E' arrivato il momento che Renzi vada a casa" - Ed è questo ciò che Giorgia Meloni ha definito "il fronte anti-Renzi" che si prepara a costruire un'alternativa di governo. "Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di Stabilità non c'è nessun taglio agli sprechi, né tagli alle tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa", ha detto infatti la leader di Fratelli d'Italia.


Berlusconi: "Uniti vinceremo le elezioni" - Sul palco di Bologna è salito anche Silvio Berlusconi, che ha detto: "Con questa ritrovata unità vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno". E ha poi sottolineato come Fi, Lega e Fdi, insieme, potranno "superare il 40%". L'arrivo del leader di Forza Italia è stato accompagnato dal lancio di uova da parte degli antagonisti e durante il suo discorso nella piazza Maggiore si è scatenato un parapiglia.

Meloni: "Il governo sia coerente: si dimetta" - Ha lanciato nuove accuse all'esecutivo la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che ha detto: "Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di stabilità non c'è nessun taglio agli sprechi, nè taglio alle tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa". Giorgia Meloni lo ha detto intervenendo dal palco della Lega Nord a Bologna".

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