Il segretario del Carroccio: "Onorato da tutta questa gente". Toti: "Ripartiamo da qui", ma Parisi frena: "Noi non siamo quella roba"
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini arringa i militanti, giunti in piazza Santa Croce a Firenze per la manifestazione #iovotono contro il referendum. "Siamo qui - dice il numero uno del Carroccio - perché è la città di Dante, di Machiavelli, di Oriana Fallaci. Dovevamo restituire ai fiorentini l'orgoglio della loro città che il 'cazzaro' ha infangato". Mentre sull'ipotesi della leadership del centrodestra: sfida i "competitor": "Sono pronto".
"Il leader del centrodestra - aggiunge - lo decidono i cittadini. Se chiedono ci sono, non è più tempo di rimandare, tentennamenti, dubbi, paure. Coraggio, idee e squadra non ci mancano. Non abbiamo paura, oggi comincia una lunga marcia. La lezione di Trump e del libero voto degli americani è che si può vincere contro tutto e contro tutti, banchieri, lobbisti, giornalisti, cantanti". E ancora: " Se vince il no si va a votare, se vince il no scelgono i cittadini non Mattarella. Chi è Mattarella?", così conclude il comizio. Alla manifestazione anche il Governatore della Liguria, Giovanni Toti: "In questa piazza vedo tanti colori diversi e tanta storia - dice l'esponente di Forza Italia - Partiamo da qui per costruire altri vent'anni di successi". Entusiasmo subito frenato da Arturo Parisi: "Ora dobbiamo candidarci alla guida del Paese, dare risposte, chiarire cosa facciamo - dice dalla convention a Padova - noi non siamo quella roba che è a Firenze oggi". In piazza anche Giorgia Meloni: "Il 4 dicembre seppelliremo Renzi con una valanga di No - così il presidente di Fratelli d'Italia - E il giorno dopo se dovesse rivelarsi un Giorgio Napolitano qualunque e impedirci di andare a votare, vi chiameremo alla mobilitazione".