Il segretario della Lega Nord: "Abbiamo scelto la via legale, pacifica e costituzionale e offriremo la stessa opportunità a chi ce lo chiederà"
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Il referendum in Lombardia e Veneto "è stata una lezione di democrazia per tutta Europa, abbiamo scelto la via legale, pacifica e costituzionale. La stessa opportunità la offriremo da nord a sud a chi ce lo chiederà". Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, sottolineando che "i 5 milioni e mezzo di cittadini che hanno scelto di votare ci dicono che per il futuro dell'Italia c'è da sperare e che le riforme partono dal basso".
"Il nostro interlocutore è Gentiloni" - "Il nostro interlocutore è il presidente del Consiglio dei ministri", ha sottolineato il numero uno del Carroccio. "Non mi stupirei che al tavolo della trattativa ci siano Zaia, Maroni, Bonaccini. E sentivo che anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano, si era espresso in questi giorni in tal senso".
"Qualcuno nel centrodestra non ha capito che aria tira" - Per Salvini "qualcuno nel centrodestra non ha capito che aria tira". Lo ha detto a proposito di chi, tra gli alleati, non ha appoggiato i referendum per l'autonomia: "Nel programma comune del centrodestra il tema dell'autonomia deve essere centrale". Salvini ha però sottolineato pure che domenica hanno votato "anche elettori del M5s, di Forza Italia, del Pd. Non rivendico niente per la Lega perché è una vittoria del popolo, che non cambia niente nei rapporti all'interno del centrodestra".
"Nostra linea nazionale non in discussione dopo il referendum" - Il segretario della Lega ha inoltre affermato che la linea "nazionale" da lui impressa al partito non è messa in discussione dall'esito dei referendum. "Quelli che dicevano che la linea nazionale della Lega avrebbe creato dei problemi al Nord non hanno capito un accidente".