Il premier non accetta che il suo venga definito "il governo delle lobby", dice di essere pronto a votare una legge sul conflitto di interessi e sulla politica energetica dice no alla chiusura di Gela e degli impianti in Basilicata
"Noi non siamo il governo delle lobby: abbiamo fatto la legge sui reati ambientali e, se vogliono, votiamo la legge sul conflitto di interessi". Lo ha affermato il premier Matteo Renzi in direzione Pd, attaccando duramente i giudici della Basilicata: "Chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile, ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura di Potenza con la cadenza delle Olimpiadi", ogni quattro anni, "e non si è mai arrivati a sentenza".
Ha poi aggiunto: "Un Paese civile è un Paese che va a sentenza". Ancora, per quanto riguarda l'inchiesta petrolio, ha ribadito: "E' mio compito istituzionale che un'opera bloccata da anni arrivi a realizzazione. La diversità profonda dagli altri è che loro parlavano di legittimo impedimento, io dico interrogatemi".
E più tardi, scorrendo i titoli dei giornali, sbotta: "Dire che noi abbiamo attaccato la magistratura non fa i conti con la realtà, non è accaduto. Non la sfido, io ho chiesto di andare a sentenza, io ho detto che il centrodestra era quello del legittimo impedimento, noi siamo quelli che chiedono di fare velocemente i processi. E' la dimostrazione evidente del passo in avanti che noi abbiamo fatto e la stampa no: la politica italiana è de-berlusconizzata, la stampa no".
Su Tempa Rossa si dice, ha precisato, "che il governo ha fatto attività di sblocco di un'opera privata che era stata individuata nel 1989. Credo che se si decide che un'opera va fatta nel 1989, c'era ancora il muro di Berlino, ventisette anni dopo lo scandalo non è l'emendamento approvato ma che per 27 anni sono state buttate via occasioni".
"Energia, no alla chiusura di Gela e degli impianti in Basilicata" - Il premier è poi tornato a difendere l'attività estrattiva nel Paese dicendo: "Ci sono gas e petrolio in Italia e sono orgoglioso della qualità della ricerca italiana. Qualcuno vorrà chiudere Gela e la Basilicata, io no. Per Eni non sarebbe un problema perché ha fatto investimenti nel mondo. Ma discutiamo nel merito senza i falsi slogan e la demagogia da strapazzo".
Referendum, "astensione sacrosanta" - "Ci sia l'onestà intellettuale di riconoscere che la posizione dell'astensione a un referendum che ha il quorum, è una posizione sacrosante e legittima - ha aggiunto Renzi a proposito della consultazione sulle trivelle -. Non riconoscerlo è sbagliato e profondamente ingiusto".
E ancora: "La posizione del Pd è quella dei gruppi parlamentari" che hanno votato la legge sulle trivelle senza la norma proposta dal referendum "e nessuno si metterà a fare abiure o scomuniche verso chi avra' un'altra posizione. Ma chi oggi è favorevole a che si possano bloccare le concessioni fa bene ad andare a votare sì, chi pensa sia uno spreco di energia può votare no ma ha tutto il diritto di non andare a votare".