Riforme, Boschi in Aula: "Niente veti" Emendamenti, scontro con Calderoli
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Il ministro al Senato: "E' la volta buona, l'Italia torna terra di opportunità". Critico l'esponente della Lega, autore di 82 milioni di emendamenti. Voto finale il 13 ottobre
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"Fino all'ultimo non lasceremo nulla di intentato" per un accordo ampio, "ma sia chiaro che non possiamo accettare veti da parte di nessuno, perché sappiamo che questa è la volta decisiva". Lo afferma al Senato il ministro Maria Elena Boschi parlando del ddl riforme. Poi l'attacco alla Lega: "Abbiamo sempre riconosciuto il valore sacro del Parlamento, ed è un valore di sicuro più alto del generare automaticamente degli emendamenti".
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Calderoli: "Sembra una pagina di Wikipedia" - Secca la replica di Roberto Calderoli, autore, proprio grazie a un algoritmo, di 82 milioni di emendamenti: "Il suo intervento non so se mi ha ricordato di più una lettura di una paginetta di Wikipedia sulla storia della Costituzione o la discussione di una tesina di laurea - dice rivolgendosi al ministro - La battaglia sull'elettività diretta dei senatori va fatta fino in fondo, altrimenti è una presa in giro dal momento che quella fatta finora si è risolta in un papocchio".
Lega: "Ritirati 10 milioni di emendamenti" - Il senatore di Lega Nord ha inoltre ritirato circa 10 milioni di emendamenti al ddl riforme, mantenendone però 25 milioni. Calderoli ha sottolineato come in tal modo siano stati sventati il golpe di Renzi e la cosiddetta tagliola. Sull'eccessivo uso degli emendamenti è intervenuto anche Matteo Salvini. "Gli emendamenti me li terrei in caldo quando si parlerà di cose serie", ha detto il segretario del Carroccio.
Fonti senato: emendamenti merito circa 3.000 - Gli emendamenti definiti "di merito" alla riforma costituzionale sarebbero, secondo fonti del Senato, "non più di 3.000". Dopo il ritiro da parte dell'opposizione delle proposte di modifica agli art 1 e 2 del ddl Boschi, negli uffici di Palazzo Madama hanno fatto i conti e degli 85 milioni di emendamenti ne resterebbero solo poche migliaia.
Niente ritorno in Comissione - L'Aula del Senato boccia la richiesta di non passare all'esame degli articoli del ddl riforme, avanzata dalle opposizioni che chiedevano un ritorno del testo in Commissione. I voti contrari alla richiesta sono stati 165, 103 i favorevoli e 4 gli astenuti.
Voto finale il 13 ottobre - L'illustrazione degli emendamenti alle riforme costituzionali si svolgerà martedì 29 settembre e si concluderà in giornata, per permettere l'inizio delle votazioni mercoledì 30. La conclusione dell'iter è fissata al 13 ottobre. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo del Senato. Il calendario sarà votato in aula non essendo stato approvato all'unanimità.
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, illustrando il calendario, ha confermato la data del voto finale. Sono 80, complessivamente, le ore a disposizione dell'Aula per le votazioni del ddl riforme.
Sel e Lega ritirano parte degli emendamenti - Sel ha ritirato i suoi 62mila emendamenti, lasciando solo quelli di merito, circa 1.100. Lo stesso ha fatto la Lega con gli emendamenti relativi agli articoli 1 e 2.