"C'è chi di professione si indigna, io cambio il Paese". Sul suo stipendio, "prendo 5.500 euro al mese, meno di un parlamentare"
"Il referendum è sulla riforma costituzionale non su di me". Così il premier Matteo Renzi che ha sottolineato: "E' chiaro che ho fatto il governo per fare le riforme, se non passano devo trarne le conseguenze e vado a casa". Nel corso della diretta Twitter e Facebook #Matteorisponde, il presidente del Consiglio ha aggiunto: "La riforma del Senato è un gigantesco passo avanti, porta l'Italia nel futuro".
"Io penso - ha proseguito Renzi - che i numeri per vincere il referendum sulle riforme ce li abbiamo. Credo che il referendum d'ottobre lo vinciamo". Ma non solo referendum, il premier ha parlato anche di banche, Terra dei Fuochi, Bagnoli, Libia e Iran.
"Prendo 5.500 euro al mese, meno di un parlamentare"- A una domanda in merito alla sua retribuzione, ha dichiarato: "Prendo 5.500 euro al mese, il complessivo lordo credo sia 100mila o 105mila euro, lo metterò online. Un po' meno di un parlamentare, ma un ottimo stipendio. Oltre all'indennità c'è il grande onore di servire il proprio paese. E' giusto che sia pubblico quello che prende il presidente del Consiglio".
"C'è chi di professione si indigna, io cambio il Paese" - "Se provo a raccontare tutte le cose che stiamo facendo... Ci sono quelli che di professione si indignano, io di professione cerco di cambiare il Paese, di restituire orgoglio, speranza, entusiasmo. Poi ci sono molte cose da cambiare", ha detto.
"Banche, fondo Atlante sarà la soluzione" - Nel corso della diretta social, Renzi ha poi risposto a una domanda sul fondo per le sofferenze delle banche. "Atlante - ha assicurato - sarà la soluzione, lo vedremo nelle prossime ore e settimane".
"Bonus di 500 euro per 18enni, ci sarà App" - "Il bonus dei 500 euro per 18enni è quasi pronto. Ci sarà un market place online con un'App, sarà possibile attivarlo con identità digitale e si attiverà così un voucher che sarà possibile spendere in libri e spettacoli dal vivo", ha spiega il premier Matteo Renzi insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. "Non è possibile che la gente compri qualsiasi cosa: si potranno comprare solo spettacoli dal vivo", ha precisato.
"Unioni civili, spero ok ad aprile" - Sulle unioni civili, "oggi in commissione credo sia stato votato l'articolo 2: se la settimana prossima si fa qualche notturna o al massimo quella successiva penso che entro il mese di aprile potremo firmare la legge. Sarà un gran giorno, di festa. Potremo firmare una legge che in tanti altri Paesi c'è e da noi non ancora prevista".
"Trasporti, sfida sarà occuparsi dei 550 milioni di viaggi dei pendolari" - "Una delle grandi sfide sui trasporti - ha aggiunto - sarà preoccuparsi non soltanto dei 59 milioni di viaggi con le Frecce ma anche 550 milioni di viaggi di persone che il treno lo prendono perché sono pendolari. C'è poi un trasporto su gomma che vale tre miliardi e mezzo di viaggi l'anno. E' un tema che dovremo affrontare".
"Terra dei Fuochi, partita la gara per rimuovere le ecoballe" - "Per la Terra dei Fuochi - ha spiegato il premier - è molto importante dire che è partita la gara per la rimozione delle eco balle, ci sono 450 milioni, e toglieremo quella autentica vergogna delle ecoballe, quindi non parleremo mai più di Terra dei Fuochi".
"Non abbandoniamo la Libia" - Nel corso della lunga diretta social, c'è spazio anche per la politica estera. "La Libia - ha detto Renzi - non solo non l'abbandoniamo ma martedì il ministro Gentiloni si è recato a Tripoli, ha portato viveri e aiuti farmaceutici, ha incontrato Al Serraj e ha assicurato tutto l'impegno italiano per sostenere la Libia. Credo sia un segno evidente di quel che stiamo facendo".
"Scommessa sull'Iran è anche riportarlo sul tavolo internazionale" - Ricordando gli "accordi importanti" firmati a Teheran nel corso della sua visita ufficiale, il presidente del Consiglio ha ribadito: "Il punto chiave è che la scommessa che facciamo sull'Iran non è solo economica ma è anche di riportarlo sul tavolo internazionale" partendo dall'accordo sul nucleare.