Il numero uno del Coni aveva chiesto una diretta streaming, richiesta bocciata. La Giunta vuole l'annullamento della delibera in cui si avanzava la candidatura
La delegazione di Roma 2024 ha abbandonato il Campidoglio dopo aver atteso 35 minuti il sindaco Virginia Raggi. Malagò: "Atteso troppo tempo". In precedenza sempre il Campidoglio aveva rifiutato la richiesta di Malagò della diretta streaming: "Cerca di alimentare confusione". Il sindaco Raggi ha detto ufficialmente "no alle Olimpiadi del mattone". La Giunta capitolina vuole l'annullamento della delibera presentata nel 2015 sulla candidatura.
Niete diretta streaming - "Parliamo in diretta streaming". Questo l'invito di Giovanni Malagò, presidente del Coni, e Luca Pancalli presidente del Cip nonché vicepresidente di Roma 2024, fatto a Virginia Raggi poco prima dell'incontro poi annullato. "Vogliamo la massima trasparenza", ha aggiunto Malagò. "Questa infatti ha sempre contraddistinto l'operato del comitato promotore della candidatura italiana e ci sembra coerente poter documentare un momento importante per il futuro del paese e della città". La richiesta non è stata accettata.
Alla fine salta l'incontro in Campidoglio - E' saltato alla fine l'incontro fra Raggi, il presidente del Coni e quello del Comitato paralimpico Luca Pancalli. Questi ultimi due, infatti, sono arrivati in Campidoglio accompagnati dalla coordinatrice generale del comitato promotore di Roma 2024, l'ex oro olimpico Diana Bianchedi. Ma, ha spiegato quest'ultima, dopo oltre 35 minuti di attesa e senza alcuna notizia in merito all'arrivo del sindaco, la delegazione ha deciso di lasciare il Campidoglio.
No alle Olimpiadi - E' stata lo stesso sindaco Raggi a ufficializzare il "no" alla candidatura della Capitale per le Olimpiadi. Il "no" non giunge a sorpresa. La prima cittadina si è espressa più volte in campagna elettorale contro i Giochi, e lo ha fatto ancora anche recentemente. E, se qualcuno vicino a lei riferisce di qualche indecisione legata alle conseguenze politiche che porterebbe con sé questa scelta, a spingere poderosamente verso il niet è stato il leader M5s in persona, Beppe Grillo, che dal suo blog la scorsa settimana ha sentenziato: "Olimpiadi no grazie".
La battaglia, però, potrebbe non finire oggi. Il Coni avrebbe intenzione comunque di andare avanti con la candidatura. La sfida infatti si sposterà in assemblea capitolina. A decidere formalmente dovrebbe essere infatti il Consiglio con una delibera. E c'è chi dubita che la maggioranza guidata da Virginia Raggi - anche se sulla carta avrebbe i numeri - sia così solida da reggere di fronte a una sfida aperta del Coni su un tema così divisivo.
Raggi: "Qualche minuto di ritardo, Malagò è andato via" - Il sindaco ha commentato poi il "caso" Malagò: "Ho avuto un contrattempo e avevo qualche minuto di ritardo, mentre entravo nel palazzo il presidente Malagò ha preferito andare via, il tempo c'era e non erano 40 minuti ritardo".
Malagò: "Dalla Raggi meritavamo più attenzione e rispetto" - Non si è fatta attendere poi la replica di Malagò. "Dopo 37 minuti di attesa, alle 15.07, anche in considerazione del fatto che la sindaca aveva convocato una conferenza stampa per le 15.30, abbiamo deciso di andare via. Forse avremmo meritato più attenzione e anche più rispetto per quello che rappresentiamo".
"Cio ha imposto riduzione costi" - "Mi dispiace che il sindaco Raggi non ricordi, e non voglio pensare che l'abbia fatto in malafede, che Roma si è candidata solo dopo che il Cio ha cambiato le regole delle candidature, con la riduzione dei costi". Così Malagò, in una conferenza stampa dopo l'annuncio del sindaco Virginia Raggi del no alla candidatura di Roma 2024.
"Falsità e populismo su debito '60" - "Sul debito delle Olimpiadi '60 sono state dette falsità, bugie per populismo". "Ho sentito parlare di 2 miliardi di debito: quando la cifra uscì, settimane fa - ha aggiunto Malagò - interpellai il commissario al debito del Comune. Conservo agli atti la sua mail: era il debito commerciale complessivo, gli espropri di Roma '60 erano solo una minima parte".
"Fanno i paladini e negano lo streaming" - "Loro hanno i sondaggi come li abbiamo noi ed ora vanno tutti in una certa direzione. Informatevi domani dal Codacons, per questo volevamo la diretta streaming. Invece loro, i paladini della legalità, l'hanno negata".