Alle 4.45 di notte il sì alla Legge di Stabilità che ora torna alla Camera: lunedì si chiude. Il premier: "Grazie ai senatori"
© ansa
Al termine di una maratona notturna, il governo incassa la fiducia: il maxiemendamento alla Legge di Stabilità ottiene il via libera del Senato con 162 sì e 37 no. Proteste dalle opposizioni, che accusano il governo di aver presentato un testo pieno di errori: da M5S che chiede il rinvio in commissione del provvedimento a Forza Italia, che abbandona i lavori e poi torna per votare no. Renzi: "Una lezione politica, grazie ai senatori".
Dopo un lungo stop and go, il governo ha quindi posto la questione di fiducia al Senato sul maxiemendamento alla legge di Stabilità. La giornata di venerdì si è prolungata fino alle prime ore del mattino di sabato, con il voto di fiducia arrivato dopo le 4 di mattina con 162 sì e 37 no. Le polemiche della giornata avevano fatto slittare il via libera finale al testo che ora torna alla Camera. Questo, che sarà il terzo e ultimo passaggio, si annuncia comunque come un "ostacolo" facile da superare: lunedì è atteso l'ok finale ai documenti di bilancio.
Renzi: "Data una lezione di politica agli ostruzionismi" - "Grazie a senatrici e senatori che su stabilità e legge elettorale hanno dato stanotte lezione di politica a ostruzionismi. #lavoltabuona". Questo il primo commento del premier Matteo Renzi dopo la maratona notturna a Palazzo Madama. Il presidente del Consiglio, pochi minuti dopo le 8, ha immediatamente utilizzato Twitter per esprimere la propria soddisfazione per il buon esito del voto notturno e per la tenacia mostrata dai senatori in Aula.
Le proteste - Come detto, prima del voto finale, le opposizioni avevano più volte evidenziato alcuni errori nel testo presentato. Imprecisioni riconosciute dallo stesso viceministro all'Economia Enrico Morando: "Il governo accetta e si scusa per gli errori commessi anche nella relazione tecnica ma abbiamo cercato di rendere più leggibile il testo" ha dichiarato. Sotto accusa, infatti, è finito il dossier che corredava la Manovra ma anche lo stesso testo del maxiemendamento che, almeno in parte, è stato rivisto durante i lavori dell'Assemblea come spiegato dal presidente del Senato Pietro Grasso: "Si tratta di drafting e la presidenza si assume dunque la responsabilità di fare correzioni". Tutto ciò ha fatto slittare di qualche ora il via libera finale al testo. La manovra ora torna alla Camera, dove avverrà il terzo e ultimo passaggio, che si annuncia comunque come un esame lampo: già lunedì è atteso l'ok finale ai documenti di bilancio.