NUOVO GOVERNO

Nuovo governo, Salvini: "Pronti alla chiamata ma no accordi partitici" | Borghi: "Non escluso governo con M5s"

Il leader leghista: "C'è un Parlamento, c'è un candidato premier - il sottoscritto - e c'è un programma che porterà l'Italia fuori dalle sabbie mobili"

06 Mar 2018 - 22:02
 © lapresse

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"C'è un Parlamento, c'è un candidato premier, il sottoscritto, e c'è un programma che porterà l'Italia fuori dalle sabbie mobili. Accettiamo chi vuole sostenerlo, ma non faremo accordi partitici. Siamo pronti alla chiamata". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini. "Sono contento della compattezza del centrodestra, andremo insieme al Quirinale. Siamo la prima coalizione e siamo la speranza per gli italiani", ha aggiunto.

In merito alla possibilità che Mattarella affidi l'incarico di governo non alla prima coalizione ma al primo partito, Salvini ha quindi chiarito che non vuole entrare "nelle prerogative del capo dello Stato, che è uomo in grado di rispettare la volontà elettorale", ma il presidente della Repubblica "sa benissimo chi può avere i numeri per governare e chi no".

Per quanto riguarda invece la posizione del segretario del Pd, secondo il leader della Lega "Renzi è vittima della sua arroganza. Peccato, perché c'è una tradizione di sinistra che non vota o che guarda alla Lega e cercheremo di raccogliere quella forza, quella passione, quella voglia di ascoltare che qualcun altro ha perso. Ma non commento i problemi altrui".

Infine, Salvini ha ribadito che il centrodestra è pronto a governare: abbiamo un programma e una squadra. Se ci chiamano cominciamo a lavorare da domani mattina". E a chi gli chiede dove il centrodestra prenderà i voti per ottenere la maggioranza in Parlamento replica: "Non facciamo accordi partitici o politici. Chi condivide il nostro programma fondato sul lavoro, non sull'assistenza, quindi via la legge Fornero, gli studi di settore, la riduzione fiscale, il controllo dei confini, la legittima difesa, la riforma della scuola. Chi ci sta può darci una mano. Però escludo qualsiasi accordo politico-partitico alla vecchia maniera".

Borghi: "Non escluso un governo centrodestra-M5s" - "Salvini ha escluso un governo Lega-M5s. Ma centrodestra-M5s sarebbe tutta un'altra storia". A indicarlo è il responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, il quale sottolinea come un governo così composto avrebbe una "maggioranza schiacciante e potrebbe trovare più di un tema di convergenza". Borghi spiega che "ci dovrebbe essere un'apertura per tentare di andare a vedere se c'è un minimo comune denominatore con il M5s. Questo significherebbe abbandonare qualcosa del programma, ma di punti comuni ce ne sarebbero tanti: uno fra tutti quello di togliere dalla Costituzione il pareggio di bilancio. Certo, se prevalgono le tattiche di partito allora tutti vorranno tornare a votare domani per qualche punto percentuale in più. Ma se invece si provasse a pensare che si vota tra 5 anni allora un tavolo globale lo farei".

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