STRETTA SUI PROFUGHI

Tribunali ingolfati da richieste asilo, Orlando: cancellare appello

Oltre 3.500 ricorsi al mese contro il "no" alle domande: il Guardasigilli presentato un decreto legge che prevede un solo grado di giudizio ed espulsioni più veloci

18 Ago 2016 - 08:35

L'ondata migratoria non si ferma, e i tribunali sono messi in ginocchio dalle procedure di richiesta d'asilo dei profughi. E dai ricorsi in caso di rigetto della richiesta d'asilo: nei primi sei mesi del 2016 sono stati oltre 15mila, 3.500 al mese. Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha presentato un piano d'intervento che prevede procedure più snelle, la cancellazione dell'appello ed espulsioni più veloci.

L'incremento di richieste d'asilo, secondo i dati del ministero, ha visto crescere anche la percentuale di domande respinte: quest'anno circa il 60% di responsi è stato un "no". Così, riporta La Repubblica, il ministro ha deciso una stretta sul tema, preparando un decreto che ha illustrato nei giorni scorsi al Comitato parlamentare che si occupa delle procedure in materia di protezione internazionale.

L'incremento dei rigetti delle richieste d'asilo, ha spiegato Orlando, "si è tradotto inevitabilmente in un altrettanto esponenziale aumento del numero delle impugnazioni in sede giurisdizionale. Durante i primi 5 mesi del 2016 nei tribunali sono stati iscritti 15mila ricorsi in materia, con circa 3.500 nuovi ricorsi al mese".

Al momento un procedimento, secondo quanto riferito dal ministro, dura circa 6 mesi: "Relativamente snello se comparato al contenzioso civile", ma ancora troppo lento. Quindi "è necessaria un'ulteriore semplificazione pur nella salvaguardia delle garanzie". Il decreto prevede quindi "la sospensione dell'appello contro la decisione del tribunale", in modo che il giudice si esprima una sola volta. Inoltre è prevista "la sostituzione dell'attuale rito sommario di cognizione (cioè dell'udienza durante la quale si ascolta il richiedente asilo, ndr) con un procedimento camerale, di regola senza udienza, che consente l'acquisizione da parte dell'autorità giudiziaria della videosorveglianza del colloquio davanti alla Commissione". E, nel caso in cui l'asilo venga negato, le espulsioni potranno essere più veloci.

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