Dalle canzonette a “Caruso”, da Pavarotti ad “Attenti al Lupo”: Dalla è stato un artista senza confini che ha fatto sognare almeno quattro generazioni di italiani
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Se esiste una vita dopo la morte, quella vita deve avere anche un volto. Una faccia. E chissà che faccia avranno fatto questa mattina Fabrizio De Andrè e Lucio Battisti quando, nell’aldilà, ha messo piede Lucio Dalla. Un arrivo inatteso da quelle parti, inaspettato a quindici giorni dai lustrini di Sanremo.
Immaginiamolo così l’ingresso nell’aldilà di Lucio Dalla: da un lato la sorpresa di Faber e Battisti, dall’altro l’ironia del poeta bolognese. Barba sfatta, berretto in testa e quella faccia un po’ così, sempre pronta a canzonare ed essere canzonata. “Sono qua anche io: mi mancavate, sono venuto a trovarvi” avrebbe detto.