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Roberta Di Mario presenta il suo nuovo lavoro "Illegacy"

Intervista alla pianista e cantante, ospite questa settimana a "Popular"

di Giancarlo Bastianelli
05 Gen 2018 - 11:32
 © ufficio-stampa

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"Illegacy" è il titolo del nuovo lavoro della pianista e cantante Roberta Di Mario. Il progetto si compone di dieci tracce per dieci videoclip, usciti per la Warner Music Italy, che uno dopo l'altro compongono le sequenze di una storia fatte di immagini in bianco e nero o a colori vestite solo di musica. A volte con il piano solo, più spesso in compagnia di archi dal vivo, suonati dal polistrumentista Federico Mecozzi con arrangiamenti realizzati anche con suoni campionati, l'album sembra nato per emozionare.

"Illegacy", prodotto artisticamente da Roberta Di Mario, Cristian Bonato e Federico Mecozzi e registrato al Numeri Recording Studio da Cristian Bonato, può essere definito un "viaggio verso casa" come la stessa musicista, gradita ospite questa settimana a "Popular", ci spiega.

"Illegacy è il mio primo album completamente pianistico", dice Roberta, "dal momento che il precedente era un doppio fatto anche di canzoni, posso definirlo un ritorno alle radici, infatti io nasco come pianista. Iniziai a suonare il pianoforte quando avevo appena cinque anni e lo feci in maniera del tutto naturale. Pongo particolare attenzione alla musica, ma anche all'abbinamento tra note ed immagini; i dieci brani del disco sono accompagnati da videoclip che hanno lo scopo di colpire ancora più in profondità l'ascoltatore, arrivando non solo all'orecchio ma anche all'occhio di chi si lascia trasportare dalle note. Musica e immagini interagiscono".

La tua musica vive anche del contatto con il pubblico
Si, e devo dire che la risposta della gente che mi ha seguita in questo periodo è stata sempre calorosa, attenta e colma di affetto nei miei confronti, in particolare mi ha sorpreso il mio recente tour nelle Librerie Feltrinelli, poter emozionare così direttamente il pubblico, mi ha fatto molto piacere.

Tornerai in futuro anche a cantare?
Al momento sinceramente non saprei, mi trovo bene nella dimensione pianistica, il piano è un strumento che ho sempre amato e con il quale vorrei continuare a dispensare emozioni, per farlo vorrei attraversare e proporre al mio pubblico universi musicali differenti. Il piano diventa l'estensione del mio essere il mio miglior "mezzo" per comunicare con chi ascolta. Il sogno poi è scrivere la musica direttamente dalla sceneggiatura di un film. La musica è l'altra metà del cinema. L'immagine in silenzio non è mai così potente come quando la musica la accompagna.

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