Gli esperti avvisano: le scorte del medicinale sono ridotte perché vengono vaccinati anche migranti adulti. E la decisione di non proteggere i bambini...
© ansa
Il dibattito attorno alla vaccinazione preventiva dei bambini si è intensificato dopo la morte di una neonata di 28 giorni all'ospedale Sant'Orsola (Bologna) a causa della pertosse, avvenuta il 20 ottobre scorso.
La pertosse, praticamente debellata grazie alle vaccinazioni, potrebbe di nuovo infettare gli italiani a causa della carenza del vaccino acellulare in alcuni Paesi europei. La carenza del vaccino, spiega il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie, potrebbe essere dovuta alla difficoltà di produzione dell'antigene acellulare della pertosse, combinata ad un aumento della domanda mondiale.
L'insufficienza di vaccini si è aggravata notevolmente da settembre, a causa dell'aumento dei nuovi arrivi dei migranti in Europa. Questa situazione ha infatti obbligato diversi paesi dell'Unione Europea a modificare le proprie politiche vaccinali, in modo da poter somministrare i farmaci anche ai profughi adulti non vaccinati.
L'indicazione fornita per evitare ulteriori morti ed arginare la diffusione del batterio è di dare la priorità alle vaccinazioni nel primo anno di vita; in quanto, sebbene la pertosse non sia altro che una malattia fastidiosa per gli adulti, può essere letale per i neonati.