NIENTE ALLARMISMI

Allerta carne, Assocarni e Coldiretti: ne consumiamo la metà degli altri

Inoltre "le carni dei bovini allevati in Italia presentano livelli di contenuto in grassi di gran lunga inferiore alla media dei paesi europei ed extraeuropei". Il made in Italy dà prodotti di qualità. Coldiretti: "A rischio 180mila posti"

27 Ott 2015 - 13:47

    © ansa

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"Gli italiani seguono la dieta mediterranea, e quindi gli italiani consumano mediamente meno carne e salumi dei loro vicini europei, e ancora meno rispetto ad americani (sia del sud che del nord) o australiani. "La nostra salute non è a rischio". Lo afferma Assica-Assocarni, dopo che l'Oms ha lanciato l'allarme tumori associandolo al consumo di carci lavorate e semi-lavorate. Senza contare la "qualità che il made in Italy garantisce".

"Le carni dei bovini allevati in Italia presentano livelli di contenuto in grassi di gran lunga inferiore alla media dei paesi europei ed extraeuropei", prosegue Assica-Assocarni, che aggiunge: "Confidiamo non si crei un ingiustificato allarmismo che rischia di colpire uno dei settori chiave dell'agroalimentare italiano. Il settore agroalimentare in Italia contribuisce a circa il 10-15% del prodotto interno lordo annuo, con un valore complessivo pari a circa 180 miliardi di euro".

Sulla stessa lunghezza d'onda è Coldiretti, che afferma: "La carne italiana è la più sana". Le carni Made in Italy sono piu sane, perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione 'Doc' che assicurano il benessere e la qualità dell'alimentazione degli animali tanto da garantire agli italiani una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini".

Inoltre, aggiunge sempre Coldiretti, "il rapporto Oms è stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse dalle nostre", dove il consumo di wurstel e insaccati è molto minore rispetto, ad esempio, agli Stati Uniti e al Nord Europa.

Coldiretti: a rischio 180mila posti - "I falsi allarmi lanciati sulla carne mettono a rischio 180mila posti di lavoro in un settore chiave del Made in Italy a tavola, che vale da solo 32 miliardi di euro, un quinto dell'intero agroalimentare tricolore", spiega ancora il presidente Roberto Moncalvo, sottolineando che lo studio dell'Oms sul consumo della carne rossa "sta creando una campagna allarmistica immotivata per quanto riguarda il nostro Paese, soprattutto se si considera che la qualità della carne italiana, dalla stalla allo scaffale, è diversa e migliore e che i cibi sotto accusa come hot dog e bacon non fanno parte della tradizione nostrana".

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