Secondo uno studio americano condotto su 137mila persone, il tasso di mortalità per cause generali diminuirebbe del 23%
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Avere uno scopo nella vita aiuta a vivere più a lungo, riducendo del 23% il tasso di mortalità per tutte le cause e del 19% il rischio di infarto e ictus. A rivelarlo è una ricerca della Mount Sinai School of Medicine, negli Usa, condotta attraverso una revisione analitica di dieci importanti studi basati su dati di oltre 137mila persone. I benefici del benessere psicologico derivante dal "rincorrere" i propri sogni agirebbero anche sull'organismo.
L'importanza dello scopo - L'avere "uno scopo nella vita" viene inteso dai ricercatori come un "forte senso di significato e direzione", una sensazione di valore della vita stessa. In altre parole l'organismo, cuore in primis, "resiste" all'invecchiamento e si difende dai rischi di morte prematura per consentirci di raggiungere i nostri obiettivi esistenziali. Precedenti studi avevano già evidenziato la correlazione tra l'avere uno scopo esistenziale e uno status di benessere psicologico, ma ora gli esperti del Mount Sinai hanno rilevato come i benefici siano anche fisici, con una riduzione del rischio di infarto, ictus e del tasso complessivo di mortalità.
Fissare un obiettivo - "Sviluppare e perfezionare il proprio senso di scopo nella vita può proteggere la salute del cuore e potenzialmente salvare la vita" ha dichiarato il cardiologo Randy Cohen, autore principale dello studio. "La nostra ricerca - prosegue - dimostra che c'è una forte relazione tra l'avere uno scopo esistenziale e la protezione da eventi mortali e cardiovascolari". Da qui il consiglio dell'esperto: "Ciascuno dovrebbe porsi l'importante obiettivo di fissare uno scopo per il proprio benessere complessivo".