Secondo uno studio dell'Università di Baghdad, i Fans (non steroidei) alterano i livelli ormonali e riducono la capacità ovulativa
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Assumere farmaci antinfiammatori per alleviare mal di testa o mal di schiena potrebbe mettere a rischio la fertilità di una donna. Secondo una ricerca dell'Università di Baghdad, infatti, i farmaci non steroidei chiamati "Fans" provocherebbero un calo significativo dei livelli di progesterone e altri ormoni che intervengono nelle varie fasi della riproduzione, dall'ovulazione all'impianto dell'unità fecondata nella mucosa uterina.
Lo studio - I risultati dello studio sono stati presentati in occasione del congresso annuale della European League Against Rheumatism, tenutosi a Roma. I test effettuati dai ricercatori hanno preso in esame 39 donne affette da mal di schiena, monitorando gli effetti provocati da tre diversi farmaci: il diclofenac, il naprossene e l'etoricoxib. Dai risultati è emerso che una percentuale minima di donne, che va dal 6 al 27%, riusciva a portare a termine l'ovulazione in maniera corretta.
Possibile uso come contraccettivi - "Dopo soli sei giorni di trattamento con Fans abbiamo osservato un calo significativo dei livelli di progesterone, un ormone essenziale per l'ovulazione", hanno spiegato i ricercatori. Parliamo di un effetto così "potente" da aver indotto gli autori dello studio a ipotizzare un utilizzo degli antinfiammatori non steroidei come contraccettivi.
Prima degli esami per la fecondazione assistita - Il consiglio degli esperti, nei casi di infertilità dovuta a cause sconosciute, è quindi quello di verificare fin da subito se la paziente sia stata sottoposta a lunghe terapie a base di antinfiammatori. Attenzione: si tratta di una valutazione clinica che va assolutamente effettuata prima di avviare una qualsiasi serie di esami diagnostici per la fecondazione assistita.