La molecola sviluppata negli Usa prende di mira e "disattiva" una proteina importante per il virus che ostacola la reazione immunitaria dell'organismo
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La cura e la prevenzione del virus Ebola compiono un deciso passo avanti. Negli Usa un team di ricercatori del Medical Research Institute of Infectious Diseases della U.S. Army ha testato su un gruppo di scimmie un farmaco sperimentale anti-virale. I risultati sono stati incoraggianti: il 75% degli animali è guarito dopo otto giorni di trattamento. Gli scienziati affermano che il principio attivo ha buone chance di funzionare anche sugli uomini.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista mBio© della Società Americana di Microbiologia.
La molecola "antisenso" - Il farmaco ha come bersaglio una proteina, detta VP24, che sembra coinvolta nella letalità del virus in quanto ostacola la reazione immunitaria dell'organismo infettato. Gli esperti hanno testato una nuova molecola, la AVI-7537 cosiddetta "antisenso", che si appiccica come un cerotto sul gene responsabile della formazione della VP24, disattivandolo. A differenza degli animali cui è stata somministrata una sostanza placebo, le scimmie trattate con AVI-7537 sopravvivono quasi tutti all'infezione ed entro otto giorni dal trattamento viene cancellata nel loro sangue la concentrazione di virus.
I ricercatori hanno anche tentato combinazioni di più molecole rivolte anche contro un'altra proteina virale (VP35), ma l'unica sostanza rivelatasi veramente efficace è proprio la AVI-7537. I risultati sono rilevanti in quanto le sperimentazioni su scimmie di farmaci anti-Ebola sono considerate lo standard di riferimento per capire se un principio attivo ha buone chance di funzionare anche sugli uomini.