Interventi di questo tipo hanno l'obiettivo di evitare latrasmissione di malattie genetiche delle quali è portatrice lamadre
E' un maschio, ha cinque mesi ed è il primo bambino nato con il Dna di tre persone. L'intervento è stato eseguito in Messico da un'equipe statunitense con una discussa procedura di fecondazione assistita. A riportare la notizia della nascita del piccolo Abrahim Hassan, che ha il Dna di due madri e di un padre, è il settimanale britannico New Scientist. L'obiettivo dei medici era di evitare che il bimbo potesse ereditare la malattia genetica della madre.
Il piccolo dunque ha il Dna del padre, quello della madre, mentre appartiene ad una donatrice il Dna esterno al nucleo, contenuto nelle strutture delle cellule chiamate mitocondri (Dna mitocondriale). La madre del bambino è infatti portatrice della sindrome di Leigh, una malattia che colpisce il sistema nervoso in via di sviluppo, che aveva causato la morte dei suoi primi due figli e che si trasmette attraverso il Dna mitocondriale.
La procedura, che permette di sostituire i mitocondri difettosi della cellula uovo della madre con quelli di una donatrice sana, ha avuto luce verde negli Stati Uniti a febbraio da parte dell'Accademia delle Scienze. Nel 2015 lo stesso via libera è stato dato dalla Gran Bretagna. Interventi di questo tipo hanno l'obiettivo di evitare la trasmissione di malattie genetiche delle quali è portatrice la madre.