L'Italia è il primo Paese a gestire la produzione in strutture pubbliche. Saranno realizzati 100 chili all'anno per malati di Sla, cancro e Aids
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È arrivato il momento del raccolto all'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze. Una giornata che sarà ricordata come quella della prima "marijuana di Stato": l'Italia, infatti, è l'unico Paese che gestisce la produzione di cannabis in strutture pubbliche. Duecento metri quadrati di serre per ottenere 100 chili l'anno di prodotto finale, che sarà utilizzato per curare i malati di Sla, di cancro e di Aids.
Finora la cannabis utilizzata come farmaco veniva importata dall'Olanda. Forniture annuali da 50-60 chili, pagate tra i 7 e gli 8 euro al grammo. Il ciclo intero di produzione, dalla piantagione alla distribuzione, dura all'incirca 4 mesi; per questo i militari che gestiscono i raccolti ne prevedono tre in ogni anno.
"La marijuana - spiega il generale Giocondo Santoni a Il Messaggero - servirà a migliorare la qualità della vita ai malati di Sla, attenuerà i dolori oncologici riducendo la nausea di chi fa la chemioterapia e stimolerà l'appetito a chi è affetto da Aids". Attualmente l'Istituto fiorentino si occupa delle cure di circa 2000 pazienti.
Le prime piantine erano arrivate a marzo da Rovigo, ora sono alte più di un metro. Tagliate ed essiccate, consentiranno di recuperare il fiore che verrà tritato e messo sul mercato a metà luglio.