Fondata nel 1992, l'iniziativa promuove l'accettazione della propria "taglia" e la sensibilizzazione sulle discriminazioni a cui va incontro chi è sovrappeso
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Una giornata per dire "stop" all'ossessione del peso e della dieta, magari davanti a un bel pasto abbondante. Il 6 maggio ricorre il No Diet Day, giornata internazionale che mette al bando le "ansie da bilancia" che festeggia quest'anno la sua 23esima edizione. L'idea dell'evento è nata nel 1992 dall'iniziativa di Mary Evans Young, fondatrice dell'associazione "Diet Breakers" ed ex anoressica. "Ho deciso di passare all'azione - racconta in uno dei suoi libri - dopo aver saputo che una ragazza di 15 anni si era suicidata dopo essere stata presa in giro perché grassa".
La storia del No Diet Day - La prima edizione della giornata è stata un pic nic nella cornice di Hyde Park, a Londra, poi spostato nell'abitazione della stessa Evans a causa di una pioggia improvvisa. Già dall'anno successivo, però, la giornata è stata celebrata anche in Usa, Canada e Australia, tanto che alcune associazioni statunitensi chiesero a Evans di spostare la data dal 5 al 6 maggio per evitare sopvrapposizioni con i festeggiamenti dedicati al "Cinco de Mayo". Gli obiettivi dichiarati della giornata sono l'accettazione del proprio peso, la sensibilizzazione sulle discriminazioni a cui va incontro chi è sovrappeso e la consapevolezza della grande probabilità che le diete falliscano.
Adottare comportamenti salutari - L'ossessione per la dieta, ricorda l'organizzazione canadese National Center for Eating Disorders, può essere pericolosa: "si pensi ad esempio che il 30% delle bambine tra 10 e 14 anni è stata a dieta pur avendo un peso normale". Molto meglio focalizzarsi sui comportamenti salutari che sempre più ricerche suggeriscono. In uno studio pubblicato da Diabetologia, ad esempio, si è visto che basta bere una bibita zuccherata in meno al giorno per diminuire di un terzo il rischio di diabete. Un'altra ricerca, pubblicata dal Journal of the American Society of Nephrology, ha invece dimostrato che per chi fa un lavoro sedentario alzarsi per due minuti ogni ora diminuisce di un terzo il rischio di morte.